Salta la lezione di Caselli all'università, un gruppo di studenti non lo vuole, è caos / LE REAZIONI

L'ex procuratore avrebbe dovuto parlare della lotta alla criminalità organizzata. "Ha fatto parte dell'apparato repressivo dello Stato", dice il "Collettivo di Scienze Politiche"

Gli studenti imbavagliati

Gli studenti imbavagliati

Firenze, 11 marzo 2015 - Salta la lezione dell'ex procuratore antimafia Giancarlo Caselli, 75 anni. Salta perché il "Collettivo di Scienze Politiche" ha, nei giorni scorsi, messo in piedi una campagna contro l'arrivo di Caselli, reo, secondo gli studenti, di esser stato «in prima linea nella repressione dei movimenti sociali di operai, studenti e contadini che nell'Italia degli anni Sessanta e Settanta rivendicavano un cambiamento rivoluzionario verso una società più giusta. Dirigendo il cosiddetto pool anti-terrorismo Caselli diventa tassello importante della macchina repressiva dello Stato». 

«Intimidazioni e comportamenti incivili, compatibili forse con lo squadrismo ma di certo non con la democrazia». L'ex procuratore definisce così il 'Collettivo Scienze Politiche di Firenze", che ha contestato la presenza del magistrato, poi annullata, al Polo delle Scienze Sociali di Firenze, dove questa mattina Caselli avrebbe dovuto tenere una lezione sulla lotta alla mafia in un incontro organizzato dalle associazioni Sinistra Universitaria e Libera.

Il Senato Accademico esprime «la sua totale solidarietà al giudice Gian Carlo Caselli che, a seguito delle intimidazioni ricevute, consapevole del rischio reale di incidenti all'interno degli spazi universitari, ha rinunciato a partecipare all'incontro». «Il Senato Accademico - prosegue la nota - esprime altresì analoga solidarietà agli organizzatori per il fatto che non si sia potuta svolgere un'iniziativa di tradizionale collaborazione su queste tematiche. Il Senato Accademico, nel rispetto dovuto alla Costituzione della Repubblica Italiana e allo Statuto dell'Università di Firenze, ribadisce la fondamentale importanza che gli spazi dell'Ateneo siano sempre e esclusivamente dedicati alla espressione libera delle idee, allo scambio delle opinioni.

FLASH MOB PRO-CASELLI - Studenti della Sinistra universitaria e sostenitori di Libera hanno dato vita ad un flash-mob, stamane, in segno di solidarietà nei confronti di Giancarlo Caselli. I giovani, nell'aula dove l'incontro avrebbe dovuto tenersi, si sono imbavagliati e hanno esposto uno striscione sul quale era scritto il testo dell'art.21 della Costituzione, relativo alla libertà di espressione. «Si è trattato di una vera e propria censura quella che ha riguardato Caselli», hanno spiegato gli studenti che hanno organizzato il flash-mob.

NARDELLA: "EPISODIO GRAVE" - «È grave che in una società democratica come la nostra si verifichino ancora episodi come quello che ha portato il magistrato Giancarlo Caselli a rinunciare all'iniziativa organizzata al Polo universitario di Novoli a seguito delle proteste annunciate dai Collettivi studenteschi contro la figura dell'ex procuratore di Torino». Lo scrive il sindaco di Firenze Dario Nardella sulla sua pagina facebook.

ROSSI: "RIORGANIZZIAMO L'INCONTRO" - «Impedire a Giancarlo Caselli di parlare di lotta alla mafia a una platea di giovani universitari fiorentini, definendolo 'boia torturatorè, è stato un gesto fascista grave e violento. Una tecnica intimidatoria che punta al controllo del territorio e minaccia la libertà. Per questo mi rendo disponibile a riorganizzare, insieme alle associazioni universitarie, la conferenza. Non diamola vinta ai nemici della democrazia». Lo scrive il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi sulla sua pagina facebook.

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