D'Alema-Renzi, quante botte

Il Direttore risponde ai lettori

Pier Francesco De Robertis, direttore della "Nazione"

Pier Francesco De Robertis, direttore della "Nazione"

Firenze, 29 agosto 2015  - CARO DIRETTORE, D’Alema e Renzi tornano a pizzicarsi, in questa lunghissima coda di un congresso del Pd che davvero non ha mai fine. Se fosse uno spettacolo sarebbe anche divertente, ma è il destino del Paese. E allora il divertimento è minore.

Salvo Gabbani, Roma 

 

CARO GABBANI, in effetti quando si confrontano Renzi e D’Alema lo spettacolo è assicurato, e c’è da dispiacersi che il tutto avvenga il più delle volte «a distanza». Se ci fosse un faccia a faccia pubblico sarebbe uno di quegli eventi di cui procurarsi il biglietto mesi e mesi prima.... Il fatto è che i caratteri sono troppo diversi, le generazioni anche, e soprattutto c’è che D’Alema e i suoi non hanno ancora elaborato il lutto di una sconfitta congressuale pesante, per loro sostanzialmente inattesa, e che rispetto a qualche anno fa ormai la politica ha assunto tempi e metodi decisionali diversi, e si va sempre più nella direzione in cui chi ha vinto comanda e chi ha perso aspetta il prossimo turno. Che è quello che diceva una volta Berlusconi, con grande scandalo della sinistra, e che adesso dice Renzi. E che per inciso accade in tutti gli stati democraticamente evoluti del mondo.

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