Roberto Davide Papini
Firenze

Montella: "Sono dentro Firenze, voglio lottare per questi colori, ma non accetto che si derida la squadra"

Fiorentina: il tecnico viola torna sulla contestazione di giovedì: "Se uno ha un figlio che sbaglia lo punisce, ma se non ce la fa a fare una cosa, non lo prende in giro. Voglio arrivare quinto. Il futuro? Ne parleremo a fine stagione". Lunedì alle 19 Fiorentina-Parma / TIFOSI DELUSI, SI CERCA DI RICUCIRE LO STRAPPO; SPUNTA IL NOME DI DONADONI / FIORENTINA-SIVIGLIA, IL NOSTRO SPECIALE / MONTELLA: "MERITIAMO PIU' RISPETTO" / DI FRANCESCO E SARRI CANDIDATI PER LA PANCHINA?

Vincenzo Montella durante la conferenza stampa (da Viola Channel)

Firenze, 17 maggio 2015 - "Se nostro figlio sbaglia, magari possiamo dargli qualche sculacciata o qualche scapaccione per troppo amore. Ma se non riesce a fare una cosa, penso che nessuno di noi voglia deriderlo". Così, con questo paragone "familiare", il tecnico viola Vincenzo Montella torna sulle polemiche seguenti all'eliminazione contro il Siviglia. "Penso che questa squadra non meriti di essere derisa, magari può essere offesa e fischiata, ma non derisa. E io per loro sono disposto ad andare contro una città". Montella, quindi, non fa marcia indietro dopo le sue dichiarazioni di giovedì sera in seguito al ko col Siviglia e alla contestazione del pubblico e ribadisce che la presa in giro nei confronti della squadra dopo le due reti segnate dagli spagnoli ("non mi sono piaciuti gli applausi sul possesso palla o la ola per il rigore...") non è stata giusta: "In 40 anni di calcio non ho mai visto una squadra derisa dal pubblico dopo quello che abbiamo fatto noi in questi tre anni".

E restando al paragone sul figlio da non deridere, ecco che Montella si augura che contro il Parma e nelle altre partite che mancano alla fine (trasferta di Palermo e chiusura casalinga con il Chievo) "il pubblico ci stia vicino, aiuti il gruppo e non ci faccia mancare il suo sostegno". 

Montella, comunque, non ha voluto "rompere" con l'ambiente viola e lo ribadisce, dicendo di sentirsi e di essere "dentro Firenze fino al collo e ci sono per lottare con questi colori e con questi calciatori", ma difende anche la sua scelta di schierarsi a fianco dei giocatori: "Io voglio arrivare quinto, questo è l'unico modo per alimentare le motivazioni. Le mie esternazioni sono state in funzione di quello che sarà il finale di campionato. Sono molto sincero,  io non ho incontrato nessun presidente adesso. L'anno scorso ho rifiutato una società molto importante. Le mie decisioni le conoscerà per prima la società e se vorrò andare via so come fare in maniera corretta come ho sempre fatto e senza rompere, perché sarebbe controproducente per me".

Montella chiarisce le frasi sulla "dimensione" di Firenze che i tifosi non hanno gradito: "Il pubblico di Firenze ci ha accompagnato in questi anni, siamo andati avanti a braccetto in questi tre anni, ora sarebbe controproducente farsi male. Abbiamo sbagliato tutti, probabilmente è inutile cercare un colpevole. Le parole dette dopo la partita sono dette un po' di pancia, nell'amarezza di una sconfitta e dell'abbandono. Il fatto di essere stati derisi è la cosa peggiore. La Fiorentina ha il settimo monte ingaggi, settimo fatturato, settimo bacino di utenza. Poi, certo, ci sono le eccellenze perché il Siviglia ha il nostro fatturato e ha fatto meglio, ma ci sta di trovare persone più brave di noi. Ma nel percorso abbiamo trovato anche tanti meno bravi di noi. La nostra realtà è questa, piaccia o no è questa. La società è ben gestita e senza debiti e questo sarà importante per il futuro".

Sul suo futuro Montella glissa: "Ora tutte le mie energie sono su questo finale di campionato, poi a fine stagione ci incontreremo e parleremo del futuro"

La conferenza stampa è quella pre-partita di Fiorentina-Parma e inevitabilmente si parla di giovedì sera, anche se (sopratttutto dopo il successo del Genoa) vincere contro il Parma è obbligatorio per i viola e Montella sa che non sarà facile: "Dondadoni e il suo gruppo meritano complimenti, stanno insegnando qualcosa a tutti. Se oggi dovessi votare per la Panchina d'oro voterei per lui. Troveremo una squadra molto bene organizzata dal punto di vista tattico che gioca con leggerezza. Voglio vincere, punto sul gruppo e sulle nostre motivazioni". Nessuna anticipazione sulla formazione, sull'impiego (o meno di Gomez) su chi giocherà in porta: "Metterò in campo la squadra che mi dà più risorse. Se Gomez giocherà o meno lo vedrete domani. La scelta tra Neto e Tatarusanu me la voglio portare fino a domani perché sono sullo stesso livello"