Fallai, orgoglio di fiorentino vero: "Calcio storico, affresco autentico"

Il grande fotografo di moda sarà Magnifico MEssere: "Una gioia"

Calcio storico fiorentino (Pressphoto)

Calcio storico fiorentino (Pressphoto)

Firenze, 10 giugno 2015 - «E’ un caos ordinato, un affresco dell’anima fiorentina più autentica, con il nobile accanto a chi capita e a chi è senza blasone e spesso purtroppo anche senza lavoro. Ma tutti, dico proprio tutti, con nel cuore l’orgoglio per essere cittadini di questa città». Aldo Fallai, fotografo fra i più famosi e bravi al mondo, racconta così l’esperienza bellissima che lo ha visto per giorni e giorni impegnato al Palagio di Parte Guelfa per scattare i ritratti di calcianti e figuranti del Calcio Storico Fiorentino che sono il cuore del libro «Viva Fiorenza» voluto dal presidente del Centro di Firenze per la Moda Italiana Stefano Ricci per celebrare ancora di più una storia fiorentina da far conoscere al mondo insieme alla mitica partita che si giocherà la sera del 15 giugno in Piazza Santa Croce come grande anteprima dell’88° Pitti Uomo. Non basta: Aldo Fallai per l’occasione sarà il Magnifico Messere. Voluto ad acclamazione dagli organizzatori.

Fallai, che efffetto le fa questo incarico di Magnifico Messere? Si è commosso? «Naturalmente sono molto onorato e molto emozionato. Io che sono un minimalista e non amo troppo apparire accetto con gioia perchè questo dono mi viene dalla mia città e da questa magnifica istituzione. Per me che sono fiorentinissimo, che sono nato in San Frediano e vivo in Santa Croce, era impossibile rifiutare. Fare il Magnifico Messere è un privilegio assoluto. Sarò in tribuna e mi godrò questo Calcio Storico dedicato a me!».

Come è andata l’avventura del libro? Stavolta non aveva davanti modelle e modelli ma uomini della strada, spesso rudi ma appassionati? «E’ stato bellissimo e impegnativo. Ho scattato 480 ritratti tanti quanti i protagonisti del libro. Fin da ragazzo sognavo il Calcio Storico, andavo alle partite col mio babbo. Così quando Stefano Ricci mi ha chiamato per questo progetto ne sono rimasto subito affascinato. E qui voglio ringraziarlo per la grande libertà creativa che mi ha lasciato, cosa rarissima oggi. Al Palagio di Parte Guelfa ho allestito il set, e con l’aiuto di mio figlio Jacopo e di Ottavia Poli, penso di aver fatto bene ma soprattutto ho vissuto una eccezionale esperienza umana».

A cosa si è ispirato? «Alla strada, a Firenze e alla sua storia e ai ritratti del Rinascimento, specie quelli di Pontormo e Bronzino. Ho cercato di scavare ed esaltare sulle facce dei calcianti l’orgoglio di appartenenza alla città. E ho voluto ci fossero anche 20 donne, nei costumi delle Madonne fiorentine».

Lei abituato alla grande moda ha scattato costumi d’epoca originali e riprodotti di incredibile bellezza. Come li ha calibrati? «E’ stato tutto molto naturale e i protagonisti delle foto con la loro disinvoltura e convinzione mi hanno aiutato molto. Quasi tutti alzavano un po’ troppo il mento mettendosi in posa! Io ho cercato di tirar fuori tutto il carisma dell’Alabardiere di Pontormo, non ho ritoccato niente, se c’è un briciolo è rimasto nella foto, parlano le facce di tutte e quattro le squadre. Per me – continua Aldo Fallai – questo non è stato un lavoro ma un piacere».

Sarà emozionante vedere oltre cinquecento persone in corteo? ​«Sarà un assoluto privilegio vederli sfilare coi costumi di velluto e di seta. E penso soprattutto allo stupore degli ospiti stranieri arrivati per Pitti Uomo. Questa è più moda della moda. Questi uomini vestiti di piume in abiti coloratissimi sono molto visibile e eccentricamente virili. Altro che trasgressioni in passerella! Troppo facile. Qui parla la Storia».

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