Esche choc contro i cani: spugne fritte per ucciderli, è emergenza tra i padroni

Spugne fritte all’Isolotto e alle Cascine. I casi in Villamagna

La spugna

La spugna

Firenze, 22 luglio 2014 - L’ESCA è stata spedita all’istituto zooprofilattico, per essere analizzata. Ma ad occhio nudo, ci sono pochi dubbi: si tratta di una spugna fritta, un boccone goloso per i cani ma al tempo stesso letale per l’animale che lo ingoia.  Il ritrovamento è avvenuto in un giardino, privato, nella zona dell’Isolotto. Giardino dove “abita” un cagnolino e da dove è partita una denuncia, per competenza, alla polizia provinciale. Aperto dunque un fascicolo, che si completerà con l’esito delle analisi, per il reato di spargimento di sostanze pericolose. Delegate per le indagini le guardie zoofile Enpa. 

TRA I PROPRIETARI di cani della zona si è sparsa le voce che anche nel verde delle Cascine siano state trovate le micidiali spugne.  Micidiali perché, insaporite dalla cottura nell’olio, diventano molto appetitose per i cani (ma anche per i gatti). Solo che, una volta ingerita, la spugna, compressa anche dalla pastella con cui viene fritta, a contatto con i succhi gastrici si gonfia e va ad occludere l’intestino o l’esofago. 

Non può bastare nemmeno accorgersi in tempo dell’accaduto, a salvare il proprio quattrozampe. Per questo c’è massima allerta. L’Isolotto, poi, è un quartiere da sempre “a rischio”, per la convivenza di numerosi cani (e i relativi proprietari) con i tanti residenti. Numerosi tentativi di avvelenamento sono stati registrati in viale dei Bambini, dove, fino a un paio di anni, esisteva un’area dedicata ai cani.  E’ stato il Comune a chiuderla, dopo i continui dissidi fra residenti e proprietari di cani. Ma anche dopo la decisione di Palazzo Vecchio, quella zona continua ad essere frequentata da chi porta a passeggio il suo quadrupede. E così, i dispetti, che una volta si limitavano a danni alle recinzioni o alle attrezzature dell’area, sono diventati sempre più pesanti. E pericolosi. 

ALTRA ZONA costantemente sotto il controllo delle autorità dedicate alla tutela degli animali è quella di via di Villamagna.  Periodicamente ci sono segnalazioni di bocconi (anni addietro, nella zona dell’acquedotto, l’Enpa trovò delle spugne fritte) e due anni fa, fu denunciato un residente di questa strada che, oltre a impallinare i piccioni, imbottiva di lamette le polpette che disseminva nei giardini intorno al suo palazzo. 

Bocconi avvelenati sono stati sequestrati, a gennaio, anche nei pressi dei cassonetti della spazzatura di via dei Serragli, all’altezza di via della Chiesa. Siccome si trattava di potente topicida, è probabile che fossero stati depositati lì con l’intento di combattere i ratti, ma purtroppo sono stati ingeriti da due cani che hanno rischiato di morire avvelenati. 

LE GUARDIE zoofile dell’Enpa, in questo momento, hanno undici fascicoli aperti per altrettanti episodi di avvelenamento in cui sono rimasti coinvolti tre cani, quattro gatti e due scoiattoli: quattro di questi animali sono deceduti.  [email protected]

 

è arrivata su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro