Moda: Pitti, Firenze e Milano. Vertice sulle strategie / VIDEO / FOTO

Spuntano nomi nuovi

Da sinistra Ciuoffo, Cavicchi, Nardella, Calenda, Bassilichi, Marenzi e Schmidt

Da sinistra Ciuoffo, Cavicchi, Nardella, Calenda, Bassilichi, Marenzi e Schmidt

Firenze, 11 gennaio 2018 -  UN GIRO ufficiale fra i padiglioni della Fortezza da Basso nella mattinata dell’inaugurazione, è diventata l’occasione di un piccolo summit improvvisato sulle strategie del sistema moda fra Milano e Firenze. E’ stato così che nello stand di Zegna si sono ritrovati il sindaco Dario Nardella, il presidente di Camera di Commercio e di Firenza Fiera Leonardo Bassilichi, l’amministratore delegato di Pitti Immagine Raffaello Napoleone, il presidente del Centro di Firenze per la Moda Italiana Andrea Cavicchi e un rappresentante della Camera Nazionale della Moda Italiana.

Del resto fra un po’ arriveranno a scadenza importanti presidenze e Cda, con delicati equilibri da non turbare. Specialmente in un momento in cui le due capitale della moda – Firenze e Milano – sono sì alleate ma sempre con un po’ di antagonismo in pancia. CON l’approvazione del prossimo bilancio a maggio, dovrà essere rinnovata, ad esempio, la presidenza del Centro di Firenze per la Moda. E come è stato accennato nel corso dell’improvvisato vertice, c’è chi rilancia la carta di un personaggio non più fiorentino o comunque slegato dal territorio. Fra coloro che continuano ad essere corteggiati c’è Brunello Cucinelli che, essendo umbro, avrebbe anche una sorta di neutralità territoriale. Ma per adesso prevale l’idea che il Cfmi, che è l’holding-cassaforte di Pitti Immagine, debba continuare ad essere espressione fiorentina. Non fosse che per gli enormi investimenti che si stanno attivando sulla Fortezza da Basso. In compenso, in un’ottica di equilibri sempre più stabili, si ipotizza che in futuro il Centro Moda di Firenze possa far sedere un suo rappresentante nella Camera nazionale della Moda (che fra l’altro è già presente nel Cfmi), che è poi l’associazione che decide e organizza gran parte degli appuntamenti del settore. Almeno è una delle idee che è stata lanciata. Intanto la città deve far presto e bene tutto ciò su cui ha scommesso dal punto di vista infrastrutturale, dall’allungamento della pista di Peretola alla ristrutturazione dei Padiglioni della Fortezza. Ma cosa pensano gli imprenditori di questa eterna dualità? Firenze resiste nella sua leadership di capitale della creatività, dove il prodotto si inventa e si presenta. I grandi e i piccoli dello star system del sistema moda continuano a credere nell’appeal e nel “genius loci” fiorentino. Ma allo stesso tempo è diffusa la consapevolezza che gli showroom sono a Milano e che è lì che si fa la maggior parte degli affari.

CHE È POI ciò che aveva detto all’inaugurazione della fiera Claudio Marenzi, presidente di Pitti Immagine e di Sistema Moda Italia: «Firenze è la sede delle aziende, siamo riusciti ad aggiungerci una parte culturale e anche mediatica attraverso delle manifestazioni e degli eventi importanti e anche molto innovativi. Dall’altra parte invece rimane Milano con le sfilate più tradizionali, i grandi marchi, e poi la parte di business, perché ricordiamoci che gli ordini si scrivono a Milano. Qui si allocano i budget. La collaborazione è nei fatti». Il problema però, dicono in molti, è capire se Milano è capace di reggere il confronto con Parigi.

 

 

 

 

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