"Moschea abusiva, niente cambia"

Le accuse dei Cittadini Attivi: "Le promesse dell’assessore non mantenute"

Moschea abusiva in via Targioni Tozzetti. Foto (NewPressPhoto)

Moschea abusiva in via Targioni Tozzetti. Foto (NewPressPhoto)

Firenze, 26 agosto 2016 - "Non è cambiato nulla. Il nostro quartiere è stanco di mille promesse non mantenute". É un fiume in piena Simone Gianfaldoni, portavoce dei Cittadini Attivi di San Jacopino. Il motivo della sua protesta è semplice e va ricondotto, ancora una volta, alla presenza della moschea abusiva di via Targioni Tozzetti. Una battaglia portata avanti dai residenti da almeno due mesi. Che sembrava essersi conclusa all’inizio di luglio. "L’assessore Gianassi, in consiglio comunale, aveva detto che il proprietario del fondo aveva disdetto il contratto di affitto con la comunità del Bangladesh. E che questa sarebbe dovuta andarsene. Il tempo passa ma la realtà resta esattamente la stessa. Un medico, una persona che da anni lavora a Careggi e che abita nel condominio posto sopra la moschea abusiva, mi ha raccontato cosa succede quotidianamente. In un fondo di quaranta metri quadrati pregano almeno sessanta persone. Altre cucinano, poi ci sono i bambini. Secondo altri residenti viene insegnato loro il Corano. Una sorta di scuola coranica, abusiva, in mezzo a Firenze". Gianfaldoni, e con lui i residenti di San Jacopino, chiedono un intervento immediato all’amministrazione comunale. E alle forze dell’ordine.

"Tutti noi siamo consapevoli che uno sfratto non si porta a termine in un mese. Chiediamo però che ci siano più controlli. Credo sia nostra diritto sapere cosa succede all’interno di quel fondo, chi sono le persone che si riuniscono e di cosa parlano. È importante che i nostri residenti si sentano sicuri a casa propria". Gianfaldoni conclude con una precisazione. "Io e con me i residenti che rappresento non abbiamo nulla contro i musulmani. Vogliamo solo che ci siano regole comuni per tutti". Sul tema è intervenuto anche Filippo La Grassa segretario della Lega Nord Firenze. "Una vecchia cartoleria può diventare una moschea dall’oggi al domani? Una moschea abusiva per di più perché di autorizzazioni non c’è traccia. A maggior ragione in un momento nel quale dilaga l’Islam radicale, occorre la massima cautela e la massima trasparenza da parte dei fedeli. Pregare va bene ma non nell’illegalità, un valore che gli islamici troppo spesso ignorano".

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