Zero titoli, tanti strafalcioni: "Così le guide dei free tour prendono in giro i turisti"

Il nuovo fenomeno da Venezia arriva a Firenze. Il Comune: "Servono più controlli, è una frode"

Turisti a Firenze (Foto archivio)

Turisti a Firenze (Foto archivio)

Firenze, 11 dicembre 2017 - ANCHE A FIRENZE sono approdati i free tour. Sulla carta: visite guidate della città che chiedono in cambio ai turisti una semplice mancia. Sembra una cosa di poco conto. Invece questi «viaggi improvvisati» sono capaci di creare un giro d'affari da migliaia di euro, come denunciano le associazioni di guide ufficiali.

Che adesso chiedono maggiore chiarezza nel settore. Il fenomeno ha preso piede prima a Venezia, dove i ciceroni (quelli autentici e certificati) del posto si sono ribellati e sono scesi in strada con una manifestazione. Da alcuni mesi le «guide per caso» si stanno espandendo a macchia d'olio anche nella nostra città, scatenando l'ira degli addetti al settore.

Sono diverse le `agenzie' online che organizzano le visite gratuite. Ecco come funziona il sistema: alcune obbligano l'inconsapevole turista a firmare l'adesione a un'associazione culturale in modo che il tour possa essere certificato come una «passeggiata tra soci». Questo tipo di esperienza sta prendendo sempre più spazio soprattutto tra i turisti mordi e fuggi o tra coloro che programmano online la propria vacanza e che, allettati dall'idea di non pagare o di pagare poco, scelgono questa forma di intrattenimento a scapito delle visite guidate autorizzate.

Quelle, cioè, organizzate da professionisti regolari che hanno passato un esame di abilitazione e possiedono un patentino. Ogni giorno partono decine di free tour e c'è chi, sui siti di recensioni, dichiara di esserne soddisfatto. Certo, non tutto ciò che si trova on line è inadeguato: alcuni tour sono infatti a cura di vere e proprie guide. Ma non mancano studenti o neo laureati che di strada da fare, prima di veicolare l'immagine e la storia della città al mondo, ne avrebbero tanta. E che invece si accreditano come professionisti. Si stima che in città, in bassa stagione, partano almeno una decina di questi free tour, che diventano 20 in alta stagione. In buona sostanza funziona così: basta iscriversi su uno dei tanti siti internet e presentarsi all'ora e nel luogo indicato. Prima di partire, i ciceroni improvvisati fanno firmare un foglio con il quale si diventa soci dell'associazione culturale e mettono subito in chiaro: «Il tour è gratuito ma la mancia è gradita». Quasi tutti lasciano dai 5 ai 20 euro a testa, soldi sconosciuti al fisco. «Un danno alla categoria ma soprattutto alla città, sia a livello di tasse non pagate che di immagine» scrive il comitato di ciceroni Armata Pacifica. Insieme alle guide autorizzate abbiamo buttato giù un best seller di strafalcioni e inesattezze ascoltate durante alcuni free tour in città.

Per esempio, salta fuori che «Michelangelo è la Lady Gaga del momento, che gli `puzzavano' i piedi e che il palazzo comunale è detto `Vecchio' perché vecchio. Ma anche che sulla Porta del Battistero ci sono Giuseppe e Maria e che il vero David è quello di piazza della Signoria».

Dura la replica del Comune. L'assessore al turismo Paola Concia dichiara guerra alle guide fasulle: "Stiamo valutando le azioni che il Comune può mettere in campo. Per esempio il possibile controllo dei vigili urbani o della guardia di finanza. Di fatto è una frode, ingannano i turisti, danneggiano l'immagine della città e, nascondendosi dietro non ben identificate associazioni culturali, non pagano le tasse".

Insomma - con lo scopo di allietare la passeggiata e far ridere - queste guide per caso finiscono «con lo svilire le tradizioni e la storia della città»: questa l'accusa di Paola Migliosi, presidente di Confguide Firenze (Confcommercio). «Le 'pseudo guide' - riprende - danneggiano l'immagine della città e dei professionisti, quali le guide turistiche che vi operano. Siamo di fronte ad una situazione molto grave, di fatto si consente un escamotage per svolgere una professione senza alcuna abilitazione ed ovviamente senza carichi tributari. In questi anni, molti giovani si sono avvicinati alla nostra professione frequentando corsi di formazione a pagamento, organizzati dalla Regione Toscana, per ottenere un'abilitazione a una professione che di fatto non è tutelata e dove l'abusivismo fa da padrone».

 

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