Esplosione di Bagno a Ripoli: continua la caccia alla perdita killer

Fornelli e caldaia estratti dalle macerie della villetta. Perizia sugli elettrodomestici per stabilire l’origine della fuga di gpl

Le operazioni per estrarre la famiglia Mantione dalle macerie della colonica esplosa, il 17 novembre scorso

Le operazioni per estrarre la famiglia Mantione dalle macerie della colonica esplosa, il 17 novembre scorso

Firenze, 27 dicembre 2016 - Dalla colonica sulla collina di Bagno a Ripoli, a Villamagna, esplosa il 17 novembre scorso causando la morte della giovane madre Valentina Auciello, 40 anni, e il ferimento del suo compagno, Roberto Mantione, e delle due figlie della coppia, i vigili del fuoco hanno estratto la caldaia e il gruppo dei fornelli della cucina.

Toccherà a un consulente della procura analizzarli per capire se la perdita che ha completamente saturato l’abitazione di gas, fino a provocare la violenta esplosione, possa avere avuto origine da uno di questi elettrodomestici.

Niente di anomalo, infatti, sarebbe stato riscontrato finora, anche se è necessario premettere che si tratta di un’indagine (coordinata dal sostituto procuratore Paolo Barlucchi) fortemente condizionata dallo stato in cui si trovano i luoghi: l’esplosione può aver cancellato infatti eventuali «segni» di altre perdite che si potrebbero essere verificate, ad esempio, nelle tubazioni che rifornivano di gpl l’appartamento dal bombolone condominiale.

L’accertamento sui fornelli e sulla caldaia potrebbe stabilire – qualora le condizioni dei due impianti lo consentissero – se ci sia stato un malfunzionamento o qualcosa di anomalo su questi apparati.

Purtroppo, non è detto che questo tipo di esame dei periti possa rivelarsi risolutivo. Il gpl è subdolo, potrebbe essere filtrato dai muri, sceso nelle fondamenta della casa dalle conduttore o dai cavedi, fuoriuscendo da conduttore che lo scoppio ha polverizzato. Scoppio che, sono sempre più convinti i tecnici al lavoro, sia stato innescato dall’accensione dell’interruttore della luce, premuto dai Mantione appena ritornati a casa. Roberto, insospettito dal forte odore di gas, aveva effettuto anche una telefonata all’addetto alla manutenzione, il quale gli avrebbe consigliato di prestare attenzione e di aprire le finestre

Mentre gli inquirenti stanno ultimando il loro lavoro – per il disastro è stato aperto un fascicolo in cui si ipotizza anche il reato di omicidio colposo, ma non ci sono indagati –, non si ferma l’onda di solidarietà che ha sostenuto la famiglia Mantione. Roberto, commerciante, è uscito dall’ospedale pochi giorni prima di Natale ed in questi giorni ha ricevuto il materiale raccolto dai fiorentini. Giochi, vestiti, piccoli doni soprattutto per le due bambine, private, in un attimo, del sorriso della loro mamma ma anche delle cose essenziali. Tante le iniziative, non soltanto del Comune di Bagno a Ripoli, che si sono tenute allo scopo di poter aiutare anche economicamente la famiglia segnata dal dramma.

ste.bro.

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