Anarchici, il gip di Lecce convalida il fermo: "Contesto pronto per nuovi attentati"

Il giudice di differenzia dai colleghi di Firenze e Roma:"Gravi indizi". Atteso in procura a Firenze il vertice per proporre ricorso contro le sei scarcerazioni

I rilievi sull'attentato di Capodanno (New Press Photo)

I rilievi sull'attentato di Capodanno (New Press Photo)

Firenze, 7 agosto 2017 - A differenza dei colleghi di Firenze e Roma, il gip di Lecce Carlo Cazzella ha convalidato oggi il fermo per l'anarchico Pierloreto Fallanca, uno delle otto persone arrestate lo scorso 3 agosto per la bomba di Capodanno alla libreria di Casapound, in cui rimase gravemente ferito l'artificiere della polizia Mario Vece, e l'attentato del 21 aprile 2016 alla caserma dei carabinieri di via Aretina, avvenuti entrambi a Firenze.

Su otto anarchici fermati, sei sono stati rimessi in libertà. Domani è previsto un vertice in procura a Firenze dei pm titolari dell'inchiesta per proporre ricorso, verosimilmente in Cassazione, contro le scarcerazioni.

Il gip pugliese nell'ordinanza su Fallanca riscontra gravi indizi di colpevolezza e pericolo di fuga, inquinamento delle prove e reiterazione dei reati al punto che si deve ritenere "logicamente inserito il Fallanca in un ampio contesto criminale dedito con convinzione alla lotta armata per ragioni politiche e quindi pronto ad organizzare nuovi attentati".

Tra i vari indizi, il gip ricorda che Fallanca il 12 maggio 2017 viene intercettato mentre dice: "L'ho messo il bombone a Casapound, in bocca a Casapound", mentre il 30 dicembre 2016 è tra coloro che partecipano a una riunione segreta a Cantagallo (Prato). Nell'ordinanza su Fallanca, il gip Cazzella scrive che "gli indizi raccolti sinora assurgono al rango di gravità tale da ipotizzare l'affermazione di responsabilità, all'esito di un giudizio, in ordine al concorso nella fabbricazione dell'ordigno esplosivo e nella conseguente detenzione e porto in luogo pubblico, nel tentato omicidio e danneggiamento aggravato dell'immobile". "Sussiste inoltre un fondato pericolo di fuga" e lo stesso Fallanca "non ha una fissa dimora ed è sempre in giro per l'Italia", quindi "ove denunciato a piede libero è altissima la probabilità che faccia perdere le proprie tracce attesa la gravità dei fatti in contestazione". Dunque, per il giudice, "la custodia in carcere costituisce unica misura idonea sotto il profilo dell'adeguatezza a garantire le esigenze cautelari" ed "ogni altra misura restrittiva, anche gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico, non le potrebbero garantire".

è arrivata su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro