Un quartiere sotto scacco del bullo. "È il nostro incubo, liberatecene"

"Minacce e violenze continue". Adesso via Baracca chiede aiuto

La piadineria derubata

La piadineria derubata

Firenze, 28 marzo 2017 - L’ennesimo spregio è arrivato tre giorni fa. Un calcione che ha sfondato la vetrina della cartoleria di via Baracca a un passo da via Il Barco. I danni: 1.200 euro e tanta amarezza. La stessa che ora si mescola, per i negozianti dello stradone, alla rabbia nera. Montata dopo una sfilza di vessazioni: dalle avances hard alle ragazze che aspettano il bus di fronte alla Lidl, passando per le auto prese a calci e le minacce alle clienti dei loro negozi. Fino alla richiesta brutale: o i soldi o le botte.

Dietro la scia di paura c’è un «bullo» extracomunitario di 45 anni che da quattro mesi ha preso di mira via Baracca e non la molla più. Il suo regno da recidivo sono i 400 metri d’asfalto che vanno dal giardino di via Allori al McDonald’s. È qui che si aggira imbenzinato d’alcol. E se qualcuno apre bocca sono guai e botte, come quelle tirate sulla vetrata della cartoleria lunedì scorso. Tutto in pieno giorno. Sulle sue spalle ci sono già tre denunce per danneggiamento e molestie, fioccate nella stessa manciata di metri.

«Qui siamo arrivati al limite – spiegano i negozianti – la situazione è fuori controllo». A lanciare l’sos dopo mesi di vessazioni sono una decina di negozi: Tecnocasa, Roberto Pieri Vestiti, Casa della Bicicletta, il bar Il Barco, il forno Girasole, Abbigliamento Michela, Carlo Pignatelli, Kiron e l’edicola cartoleria. «Chiediamo di essere lasciati in pace – si sfogano – e di lavorare serenamente. Qui ci sono ragazze che hanno paura a stare da sole in negozio perché da un momento all’altro potrebbe arrivare questo individuo. Vi sembra normale?». È proprio ad alcune di loro che il balordo che la notte trova rifugio nell’ex Stefan, sempre più sfacciato, la scorsa settimana, ha sventolato sotto il naso 10 euro chiedendo in cambio sesso mercenario. E per farlo uscire dal negozio c’è voluta mezz’ora.

«Polizia e carabinieri – aggiungono – fanno il possibile ma evidentemente la legge permette a questa persona di continuare a comportarsi così». L’appello è anche per un giro di vite alla base del problema. «Ogni furto, minaccia o molestia – concludono – parte sempre dal solito punto: i giardini di via Allori dietro la Caritas, diventati un covo di delinquenti». Gli occhi di Palazzo Vecchio sono già puntati sul problema. «I nostri operatori di strada dei servizi sociali – spiega l’assessore al Welfare, Sara Funaro – hanno provato più volte a intervenire ma si tratta di un soggetto refrattario a qualsiasi tipo di aiuto». Tanto che anche gli operatori sono stati costretti a chiamare il 113. «La nostra segnalazione – conclude – è stata girata alle forze dell’ordine». Della serie: con le buone maniere, per ora, nessun risultato.

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