Calcio storico, approvato il nuovo regolamento: sanzioni più dure

Espulsioni, multe e sconfitta tavolino per chi viola regole

Il calcio storico fiorentino (Pressphoto)

Il calcio storico fiorentino (Pressphoto)

Firenze, 19 marzo 2015 - La giunta comunale ha approvato nell'ultima seduta nuove regole di gioco e nuove sanzioni con il 'Regolamento di organizzazione e disciplina del Calcio fiorentino', presto al vaglio del Consiglio. Per quanto riguarda le sanzioni, qualora il giocatore o allenatore o altro membro di squadra espulso, per qualunque motivo, si rifiuti di lasciare il terreno di gioco, nonostante il comando del maestro di campo, verrà decretata irrevocabilmente l'interruzione della partita con sconfitta a tavolino del colore il cui giocatore, allenatore o altro membro della squadra espulso non abbia lasciato il terreno di gioco.

Sarà inoltre comminata una sanzione economica di 5.000 euro per ogni giocatore non uscito dal campo e la revoca del contributo annuale alle associazioni di colore. Nel caso di recidiva nel biennio, la sanzione amministrativa sarà raddoppiata ferma rimanendo l'ulteriore revoca del contributo annuale. Nei casi più gravi sarà disposta la revoca dell'assegnazione della sede. Il calciante non ottemperante sarà responsabile in solido con il colore fino alla concorrenza del 50% della sanzione pecuniaria. In merito alle regole, altra novità è che non verrà sanzionato il 'testa a testa uno contro uno' fra due giocatori in piedi e di fronte uno all'altro, anche con l'uso delle mani a pugno purché questo avvenga per un periodo di tempo limitato e l'avversario abbia accettato l'ingaggio. Inoltre gli arbitri con il nuovo regolamento avranno più potere sanzionatorio.

"Le modifiche regolamentari che abbiamo introdotto - commenta il sindaco Dario Nardella - faranno sì che il gioco sia privilegiato, che si giochi di più, ci siano meno scontri e che la bellezza e la spettacolarità del Calcio storico prevalgano".

Novità introdotte con il nuovo Regolamento

Sanzioni. Qualora il giocatore o allenatore o altro membro di squadra espulso, per qualunque motivo, si rifiuti di lasciare il terreno di gioco, nonostante il comando del maestro di campo, verrà decretata irrevocabilmente l’interruzione della partita con sconfitta a tavolino del colore il cui giocatore, allenatore o altro membro della squadra espulso non abbia lasciato il terreno di gioco. Sarà inoltre comminata una sanzione economica di 5.000 euro per ogni giocatore non uscito dal campo e la revoca del contributo annuale alle associazioni di colore. Nel caso di recidiva nel biennio, la sanzione amministrativa sarà raddoppiata ferma rimanendo l’ulteriore revoca del contributo annuale. Nei casi più gravi sarà disposta la revoca dell’assegnazione della sede. Il calciante non ottemperante sarà responsabile in solido con il colore fino alla concorrenza del 50% della sanzione pecuniaria.

Regole di gioco. Dopo l’impegno di lealtà prestato dai capitani sulla spada del maestro di campo, le due squadre si schiereranno nelle rispettive metà campo su quattro righe come in antico. Accertata la regolarità dello schieramento, il maestro di campo ordinerà uno sparo della colubrina e il pallaio lancerà la palla alla battuta. Come sempre poi ad ogni cambio di campo la palla sarà rimessa in gioco dall’arbitro dopo che le squadre avranno ripreso lo schieramento nella rispettiva metà campo. Ad ogni nuova rimessa in gioco della palla da parte dell’arbitro i giocatori delle due squadre dovranno essere liberi da placcaggi. Il maestro di campo, a propria discrezione, ordinerà il lancio della palla alla battuta dal centro del campo quando questa rimanga inattiva in possesso della stessa squadra. Come tattica di gioco non è sanzionato dalle vigenti disposizioni tecniche il cosiddetto ‘testa a testa uno contro uno’ fra due giocatori in piedi e di fronte uno all’altro, anche con l’uso delle mani a pugno purché, e questa è la novità introdotta dal nuovo Regolamento, questo avvenga per un periodo di tempo limitato e l’avversario abbia accettato l’ingaggio. Gli arbitri con il nuovo Regolamento hanno più potere sanzionatorio.

Tutela della fiorentinità e requisiti di tesseramento. Nel rispetto delle caratteristiche del calcio fiorentino e per salvaguardare la fiorentinità tipica del gioco tutti i calcianti dovranno essere nati a Firenze ovvero residenti nel Comune o altro Comune della Città metropolitana fiorentina da almeno 10 anni ininterrottamente. I calcianti alla data della domanda e per tutto il periodo del tesseramento devono essere iscritti all’associazione di colore da almeno un anno; alla stessa data, inoltre, non devono avere riportato condanna penale definitiva a pena superiore a mesi 6 di reclusione o di arresto per delitti non colposi o contravvenzioni nonché qualsiasi pena sia detentiva che pecuniaria per reati in materia di armi e quelli non colposi di cui a libro secondo, titolo 12, capo I Codice penale per fatti commessi entro 10 anni dalla data di presentazione della domanda di tesseramento. Il conseguimento della riabilitazione di cui all’art. 178 c.p. fa venire meno gli effetti preclusivi derivanti dalla sentenza di condanna. Infine, sarà consentito di inserire nella lista dei calcianti 5 atleti (che sarà presentata contestualmente alla lista dei 60) che siano già scesi in campo almeno ad una partita ufficiale. Di questi cinque giocatori ne possono giocare solamente due; in caso di infortuni refertati o scelte tecniche, nella successiva partita possono giocarne altre due in sostituzione.

Consiglio per le feste e tradizioni fiorentine. Con il nuovo Regolamento approvato nella giunta di martedì scorso, inoltre, il presidente del Consiglio comunale e i capigruppo delle forze politiche rappresentate in Consiglio entrano a far parte come membri di diritto del Consiglio per le feste e tradizioni fiorentine che ha il compito di promuovere le iniziative istituzionali ed indirizzare l’attività inerente alle feste e tradizioni fiorentine, di valutare tutte le attività del Corteo storico della Repubblica fiorentina e di migliorare la sua organizzazione, di mantenerne le peculiarità e caratteristiche storiche. Il Consiglio, presieduto e convocato dal sindaco o suo delegato, è composto anche dal presidente del Comitato del Calcio fiorentino, dal direttore del Corteo della Repubblica fiorentina, dal maestro dei musici, dal capogruppo dei bandierai, dal Maggiore Generale Sergente delle milizie, dai singoli Capigruppo del Corteo storico della Repubblica fiorentina, dai presidenti delle quattro associazioni di colore. Possono partecipare, senza diritto di voto, il maestro di campo e il giudice commissario. Il Consiglio delle feste e tradizioni fiorentine è convocato dal sindaco o dal suo delegato e delibera a maggioranza dei presenti. Sulla base del nuovo Regolamento il Consiglio delle feste e tradizioni popolari dà gli indirizzi al Comitato del Calcio storico fiorentino sulla organizzazione generale del Torneo di San Giovanni e delle attività ad esso correlate. Inoltre, può proporre modifiche al Regolamento e rilascia pareri obbligatori non vincolanti su proposte di modifiche regolamentari.

Direttore del Corteo storico della Repubblica fiorentina. Il sindaco, sentito il presidente del Comitato per il gioco del Calcio fiorentino, nomina il direttore del Corteo storico della Repubblica fiorentina. Il direttore ha il compito di selezionare e controllare tutte le attività del Corteo storico della Repubblica fiorentina, sia quelle ordinarie previste dalla programmazione annuale, che quelle straordinarie dove è richiesta la presenza del Corteo o parte di esso; cura l’organizzazione del corteo e della scelta dei figuranti che, per sfilare, o partecipare ad altre iniziative devono essere in regola con il tesseramento e il previsto limite di età stabilito cui all’art. 12 del Regolamento nel limite di 70 anni; definire per ogni manifestazione gli organici necessari alla partecipazione del Corteo Storico della Repubblica fiorentina; promuovere la partecipazione di tutti i Gruppi del Corteo garantendone in ogni caso il più equo e vasto coinvolgimento; coordinare il corretto svolgimento di ogni manifestazione o partecipazione del Corteo; coordinare, d’intesa con il presidente del Comitato del Calcio Fiorentino, tutte le attività ed iniziative volte alla valorizzazione del Calcio storico fiorentino; coordinare d’intesa con l’Ufficio Tradizioni popolari fiorentine, gruppi di lavoro per l’organizzazione di eventi o manifestazioni. Il direttore del Corteo storico della Repubblica fiorentina e del Calcio fiorentino relazione al Consiglio delle feste e tradizioni fiorentine entro e non oltre il 31 dicembre di ogni anno, sulle attività svolte dal Corteo storico della Repubblica fiorentina, nel medesimo anno.

Corteo Storico della Repubblica fiorentina per il Torneo di San Giovanni. Tutti i partecipanti al corteo devono indossare il costume proprio della figura rappresentata ed è vietata la partecipazione al corteo da parte di estranei allo stesso. É onere di ciascun capitano, curare che gli estranei al corteo siano allontanati, sia di propria di iniziativa che su indicazione del direttore del Corteo della Repubblica fiorentina. Alla squadra vincitrice del torneo verrà assegnato il Palio e la vitella. Il Palio resterà di proprietà del colore vincente il torneo. Al termine della gara di finale, il Magnifico messere consegnerà il Palio al Nobile Commissario del quartiere vincente il quale, a sua volta, lo consegnerà al capitano della squadra vincente unitamente alla vitella condotta dai bovari.

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