Empoli, la lettera di addio di Maccarone ai tifosi

"Questi colori li ho stampati sulla pelle". Poi la stoccata: "Giusta la rifondazione voluta dalla società, ma si doveva partire dai dirigenti"

Massimo Maccarone (foto Gianni Nucci/Germogli)

Massimo Maccarone (foto Gianni Nucci/Germogli)

Empoli, 2 luglio 2017 - "So che molti non comprendevano il mio silenzio ma era l'ultimo atto di obbedienza e fedeltà che mi sentivo di dimostrare a questa società alla quale mi legava un contratto fino al 30 giugno. Grazie a chi mi ha sempre sostenuto e dimostrato il suo affetto, soprattutto nei momenti difficili. Affetto che ho cercato di ricambiare mettendo tutto me stesso in campo con passione amore e dedizione". Lo scrive Massimo Maccarone nella sua lettera di addio rivolta ai tifosi dell'Empoli.

"Più di 100 reti non bastano a raccontare le emozioni e i ricordi indelebili che ho vissuto con questa maglia. Ho trascorso gran parte della mia carriera a difendere questi colori, che oramai sento e ho stampati sulla pelle e avrei continuato a farlo anche a fine carriera dando il mio contributo per la crescita dei giovani. Posso assicurarvi che su ogni campo e con tutto me stesso ho sempre lottato cercando di meritarmi quell'affetto e quell'amore che quotidianamente mi circondavano e che sentivo vibrare sugli spalti e tra le strade di questa città. Empoli! La mia città di adozione, in cui sono cresciuto come calciatore e come uomo, dove ho scelto soprattutto di edificare la mia casa, dove ho messo su famiglia e posto le basi per il mio futuro", ha aggiunto il 37enne attaccante, lasciando trasparire un po' di polemica, indirizzata ai vertici della società, per come sta terminando il suo rapporto.

"Abbiamo gioito e sofferto insieme, dalla salvezza in B al mio ritorno, passando per le fantastiche annate in A, fino, purtroppo, alla debacle del 28 maggio a Palermo. Nel calcio si vince e si perde insieme ma io sono il capitano e, come un 'capo' deve fare, mi assumo le responsabilità di quest'annata iniziata male e finita peggio. Un stagione anomala, in cui alle difficoltà si è aggiunta anche un po' di sfortuna, come quella avuta sotto porta nell'ultimo match e che in qualche modo ha rappresentato uno switch per la mia vita", ha spiegato ancora Big Mac.

"Ho accettato il percorso di rifondazione intrapreso della società per il bene dell'Empoli. A mio avviso ancora più efficace sarebbe stato se questo fosse partito dalla dirigenza, anziché dal campo (con tante persone dello staff da mandare a casa), epurandola di quelle figure non in grado di sopportare le responsabilità e le pressioni che un grande club come l'Empoli ha, soprattuto nei momenti difficili. Fra i valori che mi ha insegnato mio padre il primo è sicuramente il rispetto, così presente sulla bocca di tutti e nel cuore di pochi. Detto questo, ringrazio tutti i tifosi che mi sono sempre stati vicini e continueranno a farlo in futuro", ha concluso Maccarone.