L'orco dei ragazzini. Preso pedofilo: sesso in cambio di regali

Le sue vittime hanno dai 13 ai 16 anni

Una persona in chat

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Pisa, 27 febbraio 2016 - «Soggetto ad alta pericolosità sociale» scrive a scanso di equivoci e a futura memoria il giudice Paola Belsito nell’ordinanza di custodia emessa su richiesta del sostituto procuratore Eligio Paolini per bloccare un 40enne pedofilo seriale pisano. «Il suo territorio di caccia preferito è Facebook, poi whatsapp e ask» spiegano il vicequestore Stefania Pierazzi del compartimento regionale di Polizia Postale diretto da Elena Pompò e l’ispettore capo Vito Giangreco con il sovrintendente Pisa, Stefano Guantini, sezione di Pisa: conoscono ogni anfratto oscuro dell’esistenza malata dell’individuo: «Nell’ultimo anno ha avuto una dozzina di rapporti sessuali coi ragazzi tra i 13 e i 16 anni.

Un paio i casi nell’Empolese, 4 in provincia di Firenze, gli altri nel Pisano. Lui e i ragazzi s’appartano nei parcheggi dei supermercati e vicino ai cimiteri». La polizia intercetta l’adescatore al telefono e in rete, scopre gli appuntamenti: per non pregiudicare l’indagine ma evitare il peggio, manda le volanti; un lampeggiante a distanza e gli incontri omosessuali saltano. Lui paga i ragazzi: decine di euro. O regali. «Telefonini, ricariche, un capo firmato. Ad uno dei ‘favoriti’ ha promesso il motorino», raccontano i poliziotti e la voce è atona, tanto sono forti ripulsa e indignazione. Non nuovo peraltro: la polizia conosce l’individuo dal 2008, l’ha già arrestato tre volte: due in flagranza, nel 2013 su ordine di custodia ai domiciliari. «Condannato, attende un’altra sentenza. Oltre ai 12 episodi gliene attribuiamo altri 8. Eppure continuava a contattare i ragazzini, a telefonargli dai domiciliari». In precedenza a livello giudiziario è stata sottovalutata la pericolosità del soggetto? E’ accusato di prostituzione minorile, adescamento, violenza sessuale (i ragazzini andavano con lui a pagamento, ma la loro capacità di autodeterminarsi era compromessa), minacce. Stalking: tormentava una ragazzina, ma perché è la fidanzatina del suo ‘preferito. I genitori di lei l’hanno denunciato, come ha fatto la mamma di uno dei ragazzi dopo aver letto inorridita un whatsapp del figlio. Una faccia, tante facce: ex autista di scuolabus, pasticcere, dipendente artigiano a Pisa («sono qui per me» ha detto ai colleghi alla vista dei poliziotti andati ad arrestarlo, non è sposato, non ha figli, vive con la famiglia benestante . «E’ abilissimo a contattare i ragazzi, a interagire con loro e a conoscerne le passioni. Se a uno piacciono le moto, lui si mostra esperto di motori. E via recitando. A margine, si fa per dire, sorprende il numero dei minorenni pronti a vendersi per qualcosa di nuovo, di carino, di firmato, di gratuito. Sono stati sentiti: audizioni protette. «C’è chi ha anche detto no ma perché lui gli voleva dare poco» dicono gli agenti. La polizia ripete ai genitori: «Controllate i figli. Non abbiate timore a leggere i loro profili Fb e i cellulari. Lì si annidano insidie e pericoli».