Empoli, Hysaj racconta l'inferno di Serbia-Albania: "Abbiamo avuto davvero paura"

I disordini durante la partita di qualificazione a Euro 2016: parla il difensore dell'Empoli

Hysaj (Empoli) durante l'aggressione da parte dei tifosi serbi

Hysaj (Empoli) durante l'aggressione da parte dei tifosi serbi

Empoli, 16 ottobre 2014 - "Ho avuto paura. Non mi era mai capitato di vivere un incubo del genere". E' ancora incredulo Elseid Hysaj per quanto successo nel match di qualificazione agli Europei tra la sua Albania e la Serbia, una serata che non e' stata certo uno spot per il calcio e sulla quale il terzino albanese rivela nuovi particolari. "Abbiamo provato delle sensazioni bruttissime - rivela il difensore dell' Empoli nel corso di una conferenza stampa - sin dall'inizio della partita i tifosi e la gente fuori ci ha bersagliato, non ci hanno fatto cantare l'inno, ci hanno offeso continuamente e la beffa alla fine e' stata che le forze dell'ordine ci hanno messo le mani addosso mentre rientravamo negli spogliatoi. Abbiamo avuto grande paura - continua - ma e' normale quando uno si trova davanti a 30mila persone e le prendi quando invece dovresti giocare una partita di calcio".

"E' stato anche difficile - continua Hysaj - rendersi conto di quello che stava accadendo, queste cose succedono in 2 minuti. Quando abbiamo visto la rissa in mezzo al campo noi non sapevamo che fare. Stai giocando a calcio e improvvisamente cambia tutto, vedi un amico a terra che prende una colpo di sedia e non sai cosa pensare". I calciatori in campo hanno anche cercato di placare gli animi ma il pericolo numero uno e' arrivato dagli spalti. "A gestire la partita a mio avviso sono stati i tifosi - spiega Hysaj - c'erano dei calciatori che cercavano di fermare chi entrava in campo e la maggior parte delle forze dell'ordine cercava di fare lo stesso. E' normale che dopo tutto quello che e' accaduto non ce la facevamo a tornare in campo. La bandiera sul drone? Gia' prima c'era confusione quando andavamo a battere i corner. Ci tiravano oggetti addosso. Poi a un certo punto e' arrivata la bandiera e la partita e' finita". "Come siamo usciti dallo stadio? Abbiamo pensato a rimanere compatti mentre non era facile sapendo che un responsabile della sicurezza aveva dato un pugno al nostro capitano e gli ultra' cercavano di sfondare la sicurezza. Cercavano di tirare cose addosso, alcuni dei nostri sono stati colpiti e sanguinavano".

Il ritorno in Albania e' stato trionfale: "Siamo stati accolti come degli eroi - ammette Hysaj - ma e' normale. La gente nel nostro Paese e' molto attaccata alla nazionale e se succede qualcosa a uno di noi si preoccupano molto. I miei compagni dell' Empoli mi hanno chiesto cosa ho provato e io ho raccontato tutto". A proposito di Empoli adesso c'e' da pensare al campionato. "La testa adesso deve andare subito alla gara di Marassi, sara' una sfida difficile ma se l'affronteremo con l'umilta' che abbiamo avuto in questi ultimi anni di gestione Sarri potremmo fare risultato anche contro una squadra tosta come quella rossoblu'. Il mio rinnovo con gli azzurri? Il contratto e' gia' scritto, la prossima settimana dovremmo ritrovarci e mettere le firme", conclude.