LUCA CALO'
Cronaca

Un drone per le maxi emergenze. L’Asl 11 capofila in Toscana

Per la prima volta un mini robot volante al fianco dei soccorritori

Il dottor Alessio Lubrani

Il dottor Alessio Lubrani

Empoli, 26 luglio 2015 - L'Asl 11  di Empoli stabilisce un primato: sarà la prima azienda sanitaria della Toscana ad utilizzare i droni – cioè i piccoli apparecchi capaci di volare senza pilota – per migliorare l’efficacia degli interventi di soccorso nel caso di grandi emergenze, come per esempio esondazioni, terremoti, maxi incidenti stradali e industriali e calamità naturali in genere. I droni sono già largamente utilizzati, in questo campo, dalla protezione civile ma in questo caso si tratta del primo utilizzo in campo sanitario. Ma nel concreto il 118 che utilizza un drone come può migliorare la vita (se non addirittura salvarla) di un cittadino?

«Se per esempio – spiega Alessio Lubrani, direttore del diparimento di emergenza e urgenza dell’Asl 11 – lo scorso 19 settembre, in occasione della tempesca che ha colpito Stabbia e Lazzeretto, avessimo avuto in dotazione il drone, avremmo capito subito che i limiti dell’evento erano estesi fino a Limite sull’Arno e che anche là, probabilmente, c’era bisogno dei soccorsi fin da subito. Il drone che a breve (ottobre, ndr) avremo a disposizione – riprende Lubrani – è in grado di girare immagini ad alta definizione e di trasmetterle in tempo reale alla nostra postazione mobile. In caso di grandi emergenze avere subito una visione complessiva dell’evento ci aiuta notevolmente a programmare e organizzare i soccorsi. E’ quello che noi chiamiamo dimensionamento».

«Si pensi poi – spiega ancora Lubrani – a quelle situazioni in cui i mezzi o i soccorritori non possono arrivare nell’immediato con facilità, come zone particolarmente impervie o grandi incidenti». Stiamo parlando del 118 del futuro. Un futuro che passa, almeno in Toscana, prima di altri dall’Asl empolese. E l’utilizzo del drone per avere immagini in tempo reale sembra solo il primo passo di un progetto ben più ambizioso.

«Esistono apparecchi che sono in grado di trasportare a sua volta apparecchiature come i defribillatori – aggiunge ancora Alessio Lubrani – e noi stiamo lavorando per avere in dotazione questo genere di droni. Si capisce bene come, in futuro, avere certe possibilità può essere determinante per salvare un vita, perchè non sempre i soccorritori possono trasportare tutta l’attrezzatura sulle proprie spalle». L’Asl 11 potrà avviare questo progetto sperimentale in maniera low cost, per non dire a costo zero: il drone che ea breve ntrerà ufficialmente nella flotta dei mezzi di soccorso arriva da una donazione effettuata dall’azienda Sago Medica. Il valore di mercato dell’apparecchio supera di poco i 2mila e 500 euro. Per la serie: non sempre sono i grandi investimenti a migliorare nel concreto le prestazioni sanitarie.