Nelle vie ‘ostaggio’ dell’immondizia, ecco il lato oscuro della città

Dai cestini stracolmi ai rifiuti abbandonati fino alle cataste di abiti usati

Immondizia in strada a Empoli (Foto Germogli)

Immondizia in strada a Empoli (Foto Germogli)

Empoli, 27 settembre 2016 - Più o meno grandi. Ben annodate o aperte. Sistemate accuratamente nei cestini portacarta o scaraventate un po’ dove capita. E’ il destino delle sporte dei rifiuti domestici ormai protagoniste un po’ in ogni angolo della città. Sintomo di un degrado fatto anche di cassonetti per la raccolta di abiti usati, assaliti e svuotati, e di panchine e parchi lasciati a sé.

Un'incuria che come una brutta ombra ci segue un po’ in tutta la città. Dalla zona ‘di là dalla stazione’, alias via dei Cappuccini e dintorni, fino al ‘giro’, passando per le piazze San Rocco e Guido Guerra. La spazzatura è un triste filo conduttore già a partire dal parcheggio con parco che affaccia su via Cantini: lì sacchetti con tanto di avanzi di cena sono stati abbandonati sugli scaloni-panchina in cemento. Gli stessi buen retiro dei tossici, tant’è che non mancano diluente e siringhe e spuntano pure ‘quadrati’ di carta stagnola, involucro perfetto per dosi di hashish e marijuana. Viale IV Novembre in quanto a cestini da svuotare – offrono pure una paio di ciabatte da uomo blu – ne regala una fila ordinata lungo i binari della ferrovia e lo stesso vale tanto in centro storico tanto in piazza Guerra. Non è grave, dirà qualcuno, ma nemmeno bello, siamo onesti. Son piccole cose che sommate le une alle altre danno un senso di abbandono. Un senso che si palesa, strada facendo proprio facendo capolino per le vie centralissime: se in via Chiara, ordinatamente, troviamo una bombola del gas, olio esausto e pure piccoli elettrodomestici, via Ridolfi non è da meno. Lì spuntano avanzi di arredo da camera da letto, da ‘abbinare’ a un bel materasso sistemato nella stradina di collegamento tra le vie Ridolfi e Gelsomino. Un ‘incanto’.

Comprensibile il disappunto della gente, arci stufa ma non disposta alla resa. Le denunce via ‘social’ sono all’ordine del giorno: accanto a un malessere fatto di crisi, lavoro che manca, scarsa sicurezza, tasse e bollette da pagare, il senso di insoddisfazione dei cittadini cresce. In alcuni a dismisura. Tant’è che c’è chi ha deciso di organizzarsi con apposito gruppo WhatsApp per monitorare e, se possibile, intervenire.

Tra le spine nel fianco del buon gusto urbano ci sono pure quei benedetti cassonetti gialli per la raccolta degli abiti usati: non passa giorno che ai loro piedi non si trovino scarpe, abiti, borse e chi più ne ha più ne metta. Estratti chissà come dai contenitori, buttati a terra, ‘spulciati’ a dovere a caccia del capo con la taglia giusta e lasciati lì. Il contenitore sistemato in piazza San Rocco è l’esempio lampante del mercatino non autorizzato: avviene pure in pieno giorno. Mentre la gente passa, qualcuno afferra un paio di scarpe e le prova come fosse in un qualunque negozio. Segno che qualcosa non va, e non soltanto nei cassonetti profanati.