La lotta contro le barriere architettoniche: "Ora capite cosa proviamo"

Empoli e la "skarrozzata": i disabili insieme a Iacopo Melio, il giovane di #vorreiprendereiltreno che da tempo si batte per una migliore qualità di vita di chi è costretto su una sedia a rotelle

Iacopo Melio durante la manifestazione (Nucci/Germogli)

Iacopo Melio durante la manifestazione (Nucci/Germogli)

Empoli 27 settembre 2015 - Un palloncino bianco targato Skarrozzata. E dietro, una carovana di mezzi speciali. Sedie a rotelle tradizionali, elettriche, di ‘proprietà’ o prestate dall’associazione La Skarrozzata che per la prima volta ha fatto tappa fuori dalla sua Bologna. Per raggiungere Iacopo Melio, disabile 23enne anima di Vorreiprendereiltreno e fautore della Skarrozzata empolese. «La prima con l’auspicio che diventi appuntamento fisso dell’anno del Circondario, toccando ogni Comune», sottolinea il sindaco di Montelupo Paolo Masetti, prima nei panni di ‘disabile’ poi di ‘accompagnatore’ in coppia con il collega di Capraia e Limite, Alessandro Giunti. Poco meno di cinquanta carrozzine in arrivo da Bologna, «dove tutto è nato nel 2011» racconta Enrico Ercolani, anima del movimento bolognese insieme a Costanza Quarenghi, pure lei del team. «Siamo partiti con l’idea di veicolare il messaggio che la diversità esiste, che va conosciuta e che non deve fare paura».

Insomma, la disabilità non è una malattia contagiosa. Ciò che contagia invece piazza della Vittoria e da lì le strade del centro fino a piazza Gramsci e nel giro - compresa piazza dei Leoni dove Melio e compagnia hanno fatto tappaalla mostra per il 25° anno di attività del centro diurno di Cerbaiola - è l’entusiasmo di chi scarrozza. E sono veramente tanti. Giovani e anziani, alcuni per gioco, altri ogni giorno in sedia a rotelle, che hanno scelto di concedersi questa passeggiata originale per le vie della città. Perché era importante esserci: Melio lo aveva detto per dare un segnale. «Il famoso sculaccione non a far male, ma a mo’ di rimprovero, per richiamare l’attenzione dei più piccoli: questo è per noi amministratori ma anche per i cittadini la Skarrozzata», sottolinea l’assessore Franco Mori, presente con gli altri colleghi della giunta empolese (assente il sindaco Barnini causa Fuori Expo) e una bella fetta del consiglio comunale.

«Un bel richiamo a non abbassare la guardia, nonostante Empoli sia attenta al tema della disabilità da decenni ormai. Anche se non è facile abbattere le barriere. Il futuro? Andare sempre più verso una città sostenibile anche dal punto di vista della mobilità». Intanto le carrozzine sfilano con sindaci (tra gli altri anche Spinelli, Rossetti e Torchia, rispettivamente da Fucecchio, Cerreto e Vinci), assessori (tra i tanti la certaldese Pinochi e la montespertolese Pippucci) e altri rappresentanti di istituzioni e associazioni degli undici Comuni. C’è anche Enrico Sostegni, consigliere regionale e segretario Pd Empolese Valdelsa. Il Circondario c’è, pure con le sue ‘stelle’ della musica Cecco e Cipo e la città dopo un tour di un’oretta davvero vivace, da ‘bordello’ come lo definisce Ercolani, supera l’esame.

«E’ filato tutto liscio. Tanta gente, bel clima«, commenta l’esponente della Skarrozzata, con accanto a sé Manuela Migliaccio, 30 anni disabile da cinque. «Cosa manca alle nostre città? L’inclusività. Ma il problema non sta nelle normative che ci sono e son chiare. Semplicemente a volte è un gap culturale». Parcheggiate le carrozzine, la festa continua: piazza della Vittoria si accende di musica.

Samanta Panelli