SAMANTA PANELLI
Cronaca

Arriva Betori, tutti in chiesa a festeggiare. «E ora stiamo di più fra queste mura»

Riapre la canonica di Santa Maria: ultima tappa di 13 anni di lavori

Giuseppe Betori inaugura la nuova canonica della chiesa di S.Maria a Ripa. Nucci/Germogli

Giuseppe Betori inaugura la nuova canonica della chiesa di S.Maria a Ripa. Nucci/Germogli

Empoli, 6 dicembre 2015 - «Bisogna starci fra queste mura, anche perché sul giornale ho letto che quando non ci siete arrivano altri». Una battuta, tra un ringraziamento e l’altro, buttata là dal cardinale Giuseppe Betori in visita alla chiesa di Santa Maria a Ripa. In un giorno speciale, quello dell’inaugurazione della canonica fresca di restauro, eppure già violata. Prima di esser benedetta, è stata visitata dai banditi, entrati l’altra notte. Un fatto grave sul quale ha posto l’accento il cardinale, attento al racconto di padre Donath Rebeiro, durante il tour nei locali da ieri di nuovo casa dei sacerdoti carmelitani. A due anni di distanza da quando hanno fatto le valige diretti ad Avane per permettere il completamento dei lavori di restauro. «Viviamo una situazione di precarietà dove gli episodi di illegalità si moltiplicano - sottolinea Betori - Occorre rifare il tessuto sociale, renderlo coeso così che si autocontrolli». E a proposito dei raid in canonica, prima a Sovigliana poi a Santa Maria, «i ladri dimostrano poco rispetto per valori che vanno recuperati, come fede e vita religiosa». Valori ben presenti ieri nella frazione empolese, tutta riunita alla presenza di istituzioni e autorità - c’erano anche il sindaco Brenda Barnini e don Guido Engels, proposto della Collegiata - per fare festa.

Guardando avanti «puntando a essere più che mai uniti e al servizio della comunità», sottolinea padre Donath che pensando ai ringraziamenti da fare non sa da dove cominciare. «Dagli operai ai tecnici, dai parrocchiani alle banche, dalla diocesi al consiglio parrocchiale fino alle istituzioni. Grazie a chi dal 2002 ha contribuito al recupero di un patrimonio che è di tutti. Con una funzione sociale di aggregazione per anziani e bambini e in futuro di accoglienza per studenti in arrivo da fuori e coppie senza un tetto». I progetti non si concludono con la canonica rinnovata, anche se «tornare a vivere nel cuore della comunità è un valore aggiunto: la presenza dei religiosi dà vita alla parrocchia, è fondamentale per tessere i rapporti» è il pensiero comune di sacerdote e cardinale. «Adesso sta a tutti noi tutelare questi beni tornati a rifiorire dopo 13 anni di lavori e poco meno di un milione di euro di investimenti», sottolinea Alberto Michelucci, direttore del consiglio pastorale. «Sono una ricchezza da accrescere con restauri interni ancora da compiere, come il recupero della tela di Ottavio Vanni e della cantoria dell’organo. Servono circa 60mila euro». Ecco la nuova sfida da vincere.