Lo stadio vietato... agli ombrelli

Il commento

Claudio Masseglia

Claudio Masseglia

Massa, 27 ottobre 2016 - Gino ha quasi 80 primavere sulle spalle ma appena può va a vedersi la partita della squadra del cuore. No, niente pay-tv né serie A: il suo cuore batte per la Massese, in serie D. E’ inverno, piove e quindi il nostro super-tifoso ha con sé un ombrello, anche perché il decrepito stadio apuano è dotato di una bella tribuna sprovvista però di copertura. Quella sottostante con visibilità più scarsa è coperta, però ahimé è inagibile per problemi strutturali. Lì non ci può stare. Poco male, Gino compra il biglietto, varca l’ingresso dove però addetti alla sicurezza e forze dell’ordine lo fermano: «Ci spiace, ma non si può entrare nello stadio con l’ombrello». Non è uno scherzo, tutto vero. Nulla da fare: l’ombrello deve restare fuori, quello di Gino (che si arrabbia e torna a casa, facendosi rimborsare il biglietto) così come quelli degli altri 4-500 appassionati. E qui sta il bello: chi decide comunque di entrare per evitare di passare 90 minuti sotto la pioggia, deve per forza di cose occupare la tribuna inferiore coperta dichiarata però inagibile tempo fa.

Quindi per rispettare una regola se ne infrange un’altra... Sembra una barzelletta ma è invece la situazione kafkiana dello stadio degli Oliveti di Massa, costruito per ospitare 11.500 persone ma aperto solo a 500. Nel calcio dei divieti, dei tornelli e delle trasferte vietate si sequestrano gli ombrelli (anche quelli piccoli) salvo poi obbligare i tifosi a occupare un settore inagibile, quindi a commettere un’irregolarità. E’ successo in occasione delle ultime due partite dei bianconeri: per garantire la sicurezza si producono situazioni paradossali. Ah: all’uscita dallo stadio super-sicuro per l’assenza di ombrelli, gli sportivi massesi hanno trovato le auto danneggiate da ignoti che hanno cercato di rubare oggetti... ‘Sicurezza’ dentro, un po’ meno fuori.