Sanità, urge dialogo sulle liste

Il commento

Firenze, 17 novembre 2017 - Nella nostra regione, in generale, abbiamo una Sanità che funziona bene grazie a chi ci lavora, di ogni ordine e grado. Il problema delle liste di attesa è un problema generale ma che non deve essere però considerato come “mal comune mezzo gaudio”. Mi sono messo a rileggere la rassegna stampa dal 2014 in epoca Luigi Marroni passando dal 2016 fino all’ottobre 2017. Tutti presentano le proprie ricette per eliminare le liste di attesa, finora senza successo. Leggo su La Nazione che il numero verde, istituito dalla regione per segnalare i problemi delle attese, dal 2015 ha ricevuto 11mila richieste. Sarebbe bene sapere anche quante ne ha risolte. Le nostre poche esperienze sono state negative. Come è noto le lunghe liste di attesa arrecano danni ai cittadini, particolarmente a coloro che per motivi economici non sono in grado a rivolgersi alla sanità privata.

Le Aziende sanitarie “usano” chiudere le agende delle prenotazioni per lunghi periodi onde evitare di dare appuntamenti a lunghissimo termine e questo crea ancora maggiore difficoltà agli utenti che non sono in grado di scegliere liberamente se attendere l’appuntamento con il Servizio pubblico o rivolgersi al servizio privato. Ancora più gravi sono le agende chiuse per le prime visite odontoiatriche, perchè questo può causare ai cittadini, il dover rivolgersi al privato e attivare addirittura pratiche con le finanziarie per potersi curare la masticazione.

Nel marzo 2015 come Centro per i Diritti del Malato abbiamo espresso una nostra proposta per l’abbattimento delle liste di attesa ma da allora siamo ancora in attesa di una risposta. Nel mese di settembre abbiamo proposto di seguire l’esempio della Asl Nord Ovest dove sono state spalmate sul privato convenzionato alcune migliaia di prestazioni sanitarie al fine di abbattere le liste di attesa. Anche in questo caso finora nessuna risposta. Senza condivisione, senza risposte si può solo fare critiche costruttive sperando che insieme si possano trovare soluzioni nell’interesse dei cittadini-utenti.

* Fabio Baldi è presidente del Centro diritti del malato di Prato