Precari della ricerca, urge salto di qualità

Il commento

Firenze, 16 dicembre 2017 - Il Partito Democratico è assolutamente concentrato sulla necessità di stabilizzare i precari della ricerca: si tratta di un punto essenziale del percorso che abbiamo intrapreso in questa legislatura e che ha visto protagonista me personalmente le Ministre Giannini e Fedeli.

Siamo convinti che la ricerca in Italia non possa prescindere dal riconoscimento economico e contrattuale di chi ogni giorno la anima e la valorizza col proprio lavoro e con il proprio impegno. In questi anni da parte nostra c’è stato un grande sforzo volto a valorizzare l’inestimabile patrimonio di conoscenza e di sviluppo che anima il comparto della ricerca pubblica in Italia. Non a caso i governi di centrosinistra hanno riversato sul settore un’attenzione mai vista prima, laddove i governi di centrodestra lo avevano continuamente deprivato di risorse, sottraendogli finanziamenti e collocando fatalmente il nostro Paese agli ultimi posti in Europa in quanto a risorse destinate. C’è stato grande impegno da parte del Parlamento per l’acquisizione dei fondi dell’ Istituto Italiano di Tecnologia di Genova da destinare alla ricerca. Una battaglia condotta insieme alla senatrice a vita Elena Cattaneo e che ha trovato ascolto nel Ministero.

Ovviamente questo non basta: la priorità è la stabilizzazioni dei precari, e tutti gli strumenti messi in campo devono essere protesi verso quello che per noi è innanzitutto un obiettivo etico e sociale. A partire dalla destinazione dei 140 milioni di risorse per i progetti premiali, fino alla possibilità di ulteriori finanziamenti, oltre a quelli già ricompresi nella legge di bilancio approvata al Senato.

Queste risorse devono essere dagli enti vincolate per l’assunzione del personale: questo è emerso dal dibattito parlamentare e su questo i presidenti degli enti devono impegnarsi.Finalmente nel nostro Paese assistiamo ad un’inversione di tendenza rispetto al passato: le maggiori risorse messe a disposizione del mondo dell’Università e della Ricerca per il 2018 supporteranno un processo di stabilizzazione del personale che è assolutamente inedito per il nostro Paese. Dobbiamo però avere una visione strategica e occorre in questo senso un salto di qualità ed un approccio più omogeneo.

* Rosa Maria Di Giorgi è vicepresidente del Senato della Repubblica