Nuovo stadio, occasione da non perdere

Il commento

Pier Francesco De Robertis

Pier Francesco De Robertis

Firenze, 11 marzo 2017 - Dopo la stazione alta velocità che langue da vent’anni, dopo l’aeroporto che non decolla, il termovalorizzatore fermo chissà dove, il passante del Galluzzo che si trascina da lustri, dopo tutto questo Firenze non può permettersi che anche la partita dello stadio finisca nello spogliatoio dei desideri. La presentazione di ieri in palazzo Vecchio è stata bellissima, lo stadio è bellissimo. Mancava però la cosa più importante: i tempi, la certezza dei tempi. Che in questi casi è tutto.

Certo, la determinazione della Fiorentina di venire allo scoperto con il road show ufficiale è una novità di non poco conto, la scelta dell’amministrazione di volere questa presentazione nel massimo consesso cittadino è un impegno non irrilevante, ma siamo ancora nel campo delle intenzioni. Buone, anzi ottime, ma intenzioni.

Quelle dei Della Valle sono chiarissime, quelle dell’amministrazione un po’ meno. Ricordiamo che solo qualche giorno fa Dario Nardella aveva detto che lo stadio a Firenze "sette su dieci" si farà. Un po’ poco. Gli ostacoli sono molti, e per comprenderli tutti basta transitare dall’area dove dovrebbe sorgere il nuovo impianto e accorgersi che lì c’è la Mercafir che vive e lotta con noi.

Ma vista la risolutezza della Fiorentina e l’attesa del popolo viola che a Firenze vuol dire della città tutta, a questo punto il cerino è in mano al sindaco. Deve essere l’amministrazione a sbrogliare la complicata matassa di Castello, destinazione pensata per la Mercafir. Le variabili in campo sono molte, dall’Unipol all’aeroporto, ma la posta in gioco per la città è altissima. Servono visione, coraggio e forse anche un po’ di fantasia. Tutte doti che a un sindaco, a questo sindaco, non mancano in nessuna maniera. Ora serve tirarle fuori dal cilindro.