L'assurdo no a Fiorenzo Magni

Il commento

Prato, 6 novembre 2017 - In questi giorni sta montando la vicenda del ciclista pratese Fiorenzo Magni, vincitore tra l’altro di tre Giri d’Italia, a cui viene negata l’intitolazione alla memoria di una pista ciclabile a Prato.

Questo diniego è imposto dall’Anpi e accolto immediatamente dalla giunta pratese guidata da Matteo Biffoni. Prima di intervenire ho voluto documentarmi per capire se il Magni si fosse reso responsabile di qualche strage. Invece nulla di tutto ciò. L’unica sua colpa è quella di non aver rinnegato la sua ideologia politica legata al fascismo. Vorrei far presente che Magni è stato insignito del Collare d’oro per meriti sportivi dall’allora Presidente della Repubblica, nonché storico partigiano, Carlo Azeglio Ciampi.

Il presidente Ciampi non si è assolutamente rifiutato di dare al Magni tale onorificenza. Dissento nella maniera più assoluta sulla mancata intitolazione della pista ciclabile ad uno sportivo, e parlo di sportivo, come Fiorenzo Magni. Mi sorprende inoltre come un sindaco possa accettare passivamente il diktat dell’Anpi. Tutto ciò mi porterebbe a sospettare che chi governa la città non è un eletto del popolo. Questo episodio porta alla ribalta alcuni precedenti nei confronti di ex terroristi che occupano e hanno occupato anche dei ruoli di rilievo, qualcuno è stato anche parlamentare, ha lavorato in Rai o presso la Regione Toscana e anche presso il Ministero dell’Interno. Ci sono numerosi episodi e situazioni paradossali su cui nessuno ha avuto nulla da ridire. Adesso si trova scandaloso dedicare una pista ciclabile a uno sportivo come Fiorenzo Magni.

E, lo ripeto, in questo caso c’è solo un riconoscimento sportivo e non delle sue idee politiche. Però, e concludo, gli ex terroristi, che si sono resi autori di vari omicidi di esponenti delle Forze di Polizia, hanno invece usufruito del perdono da parte delle Istituzioni. Sono veramente nauseato per questa disparità di trattamento.

* Aldo Milone è capogruppo del gruppo consiliare "Prato libera e sicura" al Consiglio comunale di Prato