Eppur qualcosa si muove

Il commento

Luigi Caroppo

Luigi Caroppo

Firenze, 25 settembre 2016 -  EPPUR (qualcosa) si muove nella terra dei no, dei muri, dei ricorsi al tar. Ieri due festeggiamenti dopo anni e anni di attesa, rinvii, incertezze, problemi (anche giudiziari). Per il museo Pecci a Prato, prossimo alla riapertura dopo il raddoppiamento dello spazio espositivo e per la Scuola Marescialli a Castello. E pochi giorni fa un’altra bella spinta alla realizzazione della linea 2 della tramvia con la realizzazione del viadotto sul Mugnone tra via di Novoli e viale Redi.

Incredibile, ma vero viene da dire se si pensa che ogni progetto viene pensato e disfatto, osteggiato e contrastato, lanciato e ritardato. Gli esempi sotto gli occhi di tutti: il tracciato dell’Alta velocità che aspetta l’ultima riunione romana di metà ottobre per conoscere il destino e l’aeroporto Vespucci che attende l’ok minesteriale (Ambiente) per dare il via ai lavori di potenziamento mentre imperversa la guerra tra sindaci.

E allora bisogna stappare davvero lo spumante se qualche infrastruttura o edificio arriva in fondo. Il Pecci, versione Nio, può diventare un simbolo che unisce davvero Prato e Firenze in una sinergia culturale drizzando quell’antenna per lavorare insieme e non per dividersi. La Scuola Marescialli, oltre il suo grande valore di per sé, rappresenta un altro emblema: a Castello non c’è solo la «palude» del tutto fermo per guai giudiziari e iper burocrazia. Ripartiamo da questi sorrisi per auspicare che qualcos’altro possa muoversi.

Buona domenica.