Provincia, è corsa a due fra Vasai e Montanaro col presidente uscente grande favorito. Lui: ho la sensazione di un consenso forte sul mio nome. L'ipotesi La Ferla

Ufficiale la ricandidatura dell'attuale numero uno ma è fatta anche per la discesa in campo dell'ex prefetto ora sindaco di Castiglion Fibocchi. Dalla Valtiberina spunta l'ipotesi La Ferla. Votano il 12 ottobre tutti i consiglieri comunali dell'aretino. Fanfani primo firmatario per Vasai

Roberto Vasai

Roberto Vasai

Arezzo, 2 settembre 2014 - E' ufficiale: Roberto Vasai si candidata alla presidenza della nuova Provincia, ma non sarà l'unico nome in campo. E' fatta anche per il secondo nome, che sarà quello di Salvatore Montanaro, ex prefetto e sindaco di Castiglion Fibocchi, che dell'uscente sarà il competitor. Vasai, renziano, conta sul sostegno della componente di partito più vicina a Renzi, Montanaro potrebbe essere sostenuto da chi renziano non è, come l'ala che un tempo sosteneva Pierluigi Bersani. Le elezioni, indirette, sono fissate per il 12 ottobre, votano tutti i consiglieri comunali dell'aretino, con schede che avranno peso diverso a seconda della popolazione del territorio che rappresentano.

Vasai scende in campo con una lunga dichiarazione. Eccola. “In queste settimane, da quando la legge ha stabilito che in questa prima tornata elettorale sono eleggibili anche i consiglieri provinciali uscenti, ho ricevuto molte sollecitazioni a candidarmi e a tutte queste persone che hanno chiesto la mia disponibilità voglio dare oggi una risposta positiva”.

Un terzo candidato Pd potrebbe alla fine presentarsi, si tratta di Riccardo La Ferla come espressione della Valtiberina. Dice La Ferla: "Non mi sono proposto ma a questo punto non mi tiro indietro. Mi sembrerebbe giusto che anche i comuni più piccoli potessero avere un ruolo importante, ma aggiungo che prima delle candidature dovremmo pensare a cosa effettivamente vogliamo fare e a quale rapporto ci potrà essere con la nuova Provincia".

Le acque si muovo anche nel centrodestra con Lucia Tanti che annuncia il piano di azione: vogliamo andare, dice , verso "una lista civica molto ampia che tenga insieme tutto il centrodestra e una fetta importante di espressioni civiche".

Con la Legge Del Rio le Province saranno ridisegnate, anche se ad oggi ancora il quadro delle competenze non è del tutto chiaro, e uno degli elementi caratterizzanti è che il nuovo Presidente e i consiglieri provinciali non percepiranno alcuna indennità. “La mia candidatura a Presidente è fatta con spirito di servizio, sono una persona che ha avuto molto dalla politica in termini di esperienze e di opportunità, pur non avendo mai vissuto di politica, e ritengo oggi sia giusto anche restituire ai cittadini la fiducia che tante volte mi hanno manifestato – prosegue Vasai. Non posso non ricordare che la mia candidatura precedente è passata dal vaglio delle primarie, e non solo a quella del corpo elettorale con il successo al ballottaggio, e in questi anni ho avuto la percezione che il consenso riscontrato attorno alla mia candidatura che si sia rafforzato tramite il contatto diretto con i tanti cittadini, singoli o associati, che mi hanno sostenuto e che ho avuto poi modo di incontrare. Nel pieno spirito della Legge, poi, sento che numerosi amministratori, che saranno poi chiamati a votare il 12 ottobre, esprimono la propria fiducia nella mia persona, a cominciare dal sindaco del Comune capoluogo Giuseppe Fanfani, e questo mi onora e mi spinge a garantire il mio impegno anche nei prossimi anni. Una spinta in più, poi, mi arriva dai dipendenti dell’Ente, dei quali durante la mia esperienza di amministratore ho potuto apprezzare le competenze, l’impegno e la lealtà: garantire a tutti loro la massima tutela, durante una fase di passaggio che sarà comunque difficile, è un impegno che assumo come prioritario”.

Nel dibattito interno al Pd emerge però anche un’altra candidatura oltre a quella di Roberto Vasai: “e la cosa non mi sconvolge affatto, anzi fa parte di quella dialettica di confronto con la quale, nella mia vita politica, ho sempre fatto i conti, come tutti dovrebbero fare. Credo sia giusto che a decidere siano coloro che avranno poi diritto di voto il 12 ottobre, e cioè gli amministratori locali, nei modi e nelle forme che sono stabiliti”.