Morte di Pagni: si indaga sul mondo della droga. Ecco l'ultima straordinaria poesia dedicata alla mamma

Aveva 55 anni, era figlio di uno dei big della sanità. L'autopsia profila un collegamento tra pestaggio e morte. "Parto adesso senza dirti che son venuto per poter ritornare"

Gastone Pagni

Gastone Pagni

Arezzo, 23 agosto 2015 - Proseguono senza sosta le indagini sul pestaggio subito da Gastone Pagni ai primi di luglio e che, almeno secondo le prime indiscrezioni dell'autopsia, sarebbe stato determinante per portarlo alla morte. Bocche cucite ma comunque la conferma sostanziale che le indagini si muovono soprattutto nel mondo della droga e dello spaccio. L'informatore farmaceutico aretino sarebbe finito in balìa di alcuni dei protagonisti di questo mercato parallelo e maledetto?

Per ora non ci sono elementi che permettano di stringere il cerchio intorno all'eventuale responsabile ma le indagini comunque continuano incisive e ci sono buone possibilità che arrivino presto ad una definizione.

Intanto emerge la poesia, della quale il web aveva parlato a lungo negli ultimi anni, che aveva dedicato alla mamma. Una splendida poesia, il segno del legame profondo che aveva con la donna, morta da qualche anno. Sentiamola.

A mia madre

Torno spesso alla tua casa quadrata Cresciuta al centro di un campo sconfinato a tu non avverti il mio venire E mi credi lontano Cosi mi insinuo fra l'edera E con lei cresco fra pietra e pietra E da li aspetto ogni respiro futuro Soltanto all'ora lascio la tua superficie di pietra per perdermi altrove Senza sapere che anche tu vorresti fermarmi e parlarmi E senza sapere che la casa che è tua non ha il tuo nome alla porta Parto adesso senza dirti che son venuto per poter ritornare.

Gastone Pagni

 

Era stata eseguita nei giorni scorsi l'autopsia su Gastone Pagni, l'informatore farmaceutico di  55 anni morto all'ospedale aretino di San Donato e che 40 giorni fa aveva subito un'aggressione in casa. E' stata l'equipe di medicina legale di Siena ad occuparsene e a iniziare a cercare le cause del decesso. Il provvedimento è stato preso dalla Procura di Arezzo al termine dei funerali svoltisi nella chiesa della Misericordia mentre la salma stava per essere trasportata per la tumulazione al cimitero di Radicofani, centro del senese di dove era originaria la famiglia.

Le risposte arriveranno naturalmente solo tra sessanta giorni. Ma intanto filtra l'indiscrezione che dei collegamenti tra quel pestaggio e la morte ci siano davvero, anche se concatenati con le condizioni già debilitate del cinquantenne. Collegamenti che potrebbero portare a ricalibrare il reato in omicidio: cosa che però non avverà fino a quando il responso degli esami non sarà ufficiale.

Il corpo ha raccontato agli esperti dell’istituto di medicina legale di Siena le sue verità. Verità ancora acerbe. Ma che spingono sempre più decisamente verso l’ipotesi dell’omicidio. Omicidio. Un legame diretto tra la violenza cieca, selvaggia di quel 9 luglio e la fine dell’altra notte. Siamo ai primi passi, sia chiaro.

Davanti al medico e al tecnico arrivati da Siena si sarebbe presentato un quadro devastante: la conferma che quelle lesioni erano state profondissime, perfino sul viso e sulla testa.  Un legame che potrebbe incrociarsi con il periodo di degenza successiva, con l’immobilità assoluta imposta dalle ferite.

Certo il dato a quel punto si scontrerebbe con le altre ipotesi, altrettanto forti, che erano nel piatto. Perché il fisico di Gastone era oggettivamente debilitato. E perché finora la ricostruzione sembrava portare in altre direzioni. In particolare l’ultimo ricovero, quello del 18 agosto ad un passo dalla morte, era stato legato a dei gravi problemi respiratori. Mentre come causa della morte sarebbe per ora indicata quella della cirrosi.

Di fondo, ove la risposta della medicina legale venisse confermata, andrebbe nella direzione di quanto tanti amici sostenevano, anche nel giorno del funerale: che gli ignoti aggressori abbiano assestato il colpo definitivo ad un fisico già provato ma non fino al punto di correre verso la morte e in particolare verso una morte così rapida. 

Gastone Pagni, libero professionista, figlio di un notissimo primario scomparso qualche tempo fa, era stato trovato il 9 luglio dai vigili del fuoco e dal 118 agonizzante nella sua abitazione in via del Saracino nel centro storico di Arezzo. 

Trasferito d'urgenza a Siena vi era rimasto fino al primo agosto, giorno delle dimissioni ed era stato nuovamente ricoverato per problemi respiratori il 18 agosto all'ospedale di Arezzo. In casa sua erano riusciti ad entrare a fatica  i vigili del fuoco, affacciandosi sulle conseguenze di un pestaggio che lo aveva devastato, alla metà di luglio. Un mese dopo è morto.