Arezzo, 1° dicembre 2015 - Aboca non barcolla nè molla. E' nell'occhio del ciclone dopo l'annuncio di Mercati sulla chiusura delle coltivazioni in Valtiberina, minacciate dai pesticidi. Dà lavoro a 830 persone che a gennaio diventeranno mille. Sì, assume, e lo annuncia lo stesso Mercati.
«Da quattro mesi stiamo chiudendo appezzamenti e i sindaci della Valtiberina erano stati informati. Nella mia vallata abbiamo coltivazioni di pochi ettari, accanto a terreni dove si usano pesticidi. Non mi posso permettere che le piante vengano inquinate». Così ve ne andate... «A Sansepolcro rimane la testa e le future assunzioni continueremo a concentrarle qui». Non ci saranno conseguenze occupazionali? «Una cinquantina di posti di lavoro in meno, a fronte di un paio di centinaia in più».
Lo sbarco in Marocco, gli altri paesi europei. La Valdichiana. Una coltivazione di 100 ettari a Cesa, un’altra di 150 a Castiglion Fiorentino, una terza di 35 nei pressi di Olmo. Una di 400 in comune di Arezzo. Con un appezzamento grande difende il cuore della coltivazione, con una piccola è in balìa dei pesticidi. «I sindaci sapevano tutto. E nessuno ho visto all’assemblea convocata a Città di Castello dai consumatori contro l’inquinamento in agricoltura».
Ad agosto Mercati aveva diffidato 40 agricoltori che possiedono terreni confinanti con i suoi, poiché riteneva dannoso per la sua azienda il sistema di coltivazione attuato per il tabacco; a loro volta, gli imprenditori agricoli avevano replicato con il disciplinare della Comunità Europea sull’uso dei fitofarmaci.