Addio a Piero Comanducci: folla alla Misericordia. Albergatore storico e aretino appassionato, fu presidente dell'Ascom

Stroncato da una lunga malattia, titolare del Continentale. Le sue passioni per auto, telecamere e storia della città. Tanti alla camera ardente, venerdì i funerali IL RICORDO DEL SINDACO E DEI COMMERCIANTI / IL SALUTO DEL VESCOVO SU TSD: IL VIDEO / COSI' PIERO VEDEVA AREZZO: IL SUO VIDEO SULLA CITTA'

Piero Comanducci

Piero Comanducci

Arezzo, 29 luglio 2015 - Hanno continuato tutto il giorno  a rendergli omaggio. Era morto da poche ore, ci racconta un parente, e già in tanti erano andati a casa pur di farsi presenti. Dallp'apertura della camera ardente è un afflusso costante di aretini alla Misericordia: tutti per dire addio a Piero Comanducci.

Se ne è andato in silenzio, con la stessa discrezione che era stata la sua cifra di vita. L'ultimo rimpianto di Piero Comanducci è stato di non poter aiutare meglio, per colpa della malattia, il figlio Marcello, appena diventato assessore alle attività produttive. E' stato appunto il figlio a dare l'annuncio della morte su Facebook: mi mancherai babbo.

Ma Piero, 71 anni, era molto di più di un padre di, era una colonna di questa città, l'uomo che tutti conoscevano e che conosceva tutti, l'albergatore per antonomasia, la voce cui tutti si rivolgevano per avere il polso del turismo. Per noi giornalisti era un punto di riferimento costante, almeno fino a quando la malattia non lo ha costretto a defilarsi.

Titolare dell'hotel Continentale di piazza Guido Monaco, il più storico degli alberghi cittadini, Comanducci non si è mai limitato a vivere di rendita, dell'attività del suo hotel. Era appassionato di tutto, curioso di tutto: gli piacevano le auto, in particolare quelle da rally, gli piacevano le telecamere, gli piaceva la storia della sua città, per la quale si poneva sempre come uno stimolo.

Basterà ricordare di quando, ai tempi della sfida in Coppa America di Luna Rossi di Patrizio Bertelli, aveva trasformato il Continentale in un una sorta di ridotto del tifo, dove gli appassionati si ritrovavano per seguire le regate. Ma questo è soltanto un aspetto di colore. In realtà Comanducci è stato un pezzo importante della classe dirigente di questa città: primo presidente dell'Ascom dopo la lunga era di Sabatino Madiai, presidente dell'Aci, presidente di un'istituzione culturale a suo tempo prestigiosa come il Cineclud del Piccolo Teatro, che organizzava una stagione di film al Petrarca.

Per Piero tuttavia gli hobby contavano quanto il suo lavoro. Eccolo allora armato di telecamera che esplorava gli angoli più nascosti di Arezzo, spesso in compagnia dell'amico Pieri Luigi Rossi. Insieme per anni hanno tenuto in piedi una trasmissione su Teletruria che raccontava appunto gli aspetti meno conosciuti della città e dei dintorni. Resta nella memoria l'esplorazione del tunnel sotto piazza Grande collegato all'Acquedotto Vasariano.

La Camera ardente da stamani alle 11 nelle cappelle della Misericordia, i funerali venerdì in Duomo alle ore 15. Alla famiglia le condoglianze de La Nazione.