Nubifragio: vigili ancora al lavoro, brivido Arno, strade riaperte, allagamenti

La pioggia ha creato pesanti problemi in città e provincia. E' caduta una pietra dallo stemma mediceo di piazza Grande. In Valdarno chiusa la provinciale 540

I vigili del fuoco in azione

I vigili del fuoco in azione

Arezzo, 7 novembre 2016 - Sta tornando lentamente alla normalità la città dopo la notte della paura. Il nubifragio notturno ha creato gravi problemi, soprattutto in città, nel Valdarno, in alcuni tratti della Valtiberina e in Valdichiana a ridosso di Monte San Savino. Una pioggia insistente e a tratti torrenziale, che ha aperto i soliti problemi legati a fenomeni di questo tipo. I vigli sono ancora al lavoro su vari fronti. Le strade sono tutte riaperte, restano in corso gli interventi di prosciugatura dei locali e delle case.

Sottopasso di via Veneto allagato
Sottopasso di via Veneto allagato

Dalle 4 alle 6 cadono 60 millimetri di pioggia, volume di cadenza più che cinquantennale. In 24 ore i millimetri sono 110, la media esatta di precipitazioni dell’intero mese di novembre. La viabilità fa crac: e insieme alla viabilità scantinati, garage, piani bassi, magazzini. L’acqua si infiltra dappertutto. Il sottopasso di via Veneto è un fiume che scorre pigro e giallo da un lato all’altro del mondo. Via Arno viene chiusa alle prime difficoltà. Chiusi anche gli altri sottopassi, in testa quelli della zona industriale, i più fragili. La zona nord stramazza: viale Santa Margherita è impraticabile senza gommone. I parenti dei malati telefonano anche a noi per chiedere aiuto, un incubo all’alba. 

Il sottopasso di via Veneto
Il sottopasso di via Veneto

La parallela di via Buonconte da Montefeltro non è da meno. E’ lì che viene recuperato un cacciatore, a bordo ha anche cinque cani: la sua giornata di divertimento scivola alla prima curva. E’ uno dei circa 40 salvataggi in 20 operazioni dei pompieri Acqua alta, la strada di Ca’ de Cio da lagunari, allagamenti in tutte le traverse della Catona. Piedi e stivali a mollo anche ai Cappuccini: la gente chiede aiuto, iniziano le proteste quando il tempo passa. Ma in contemporanea i vigili del fuoco sono assediati di chiamate, centinaia di interventi dappertutto. Davanti alla Costiera, il ristorante, i piedi affondano sopra la caviglia. 

Il sottopasso alla Lebole
Il sottopasso alla Lebole

Mentre l’acqua si alza a Pescaiola, nel tratto che dalla ferrovia va verso il centro della città. E va in panne la rotatoria al Giotto, l’ultima prima dello Stadio. Le fogne non reggono, via Veneto è svuotata due volte prima di poter riaprire la strada. Nella zona del Maspino un ponticello schianta di netto: è il ponte di Neschieto e i tecnici del Comune stanno realizzando una viabilità alternativa. E’ un passaggio di pochi metri ma basta a isolare cinque famiglie. In giro i mezzi del Comune, della Protezione civile, della Provincia, i volontari.

Sulla tangenziale viaggi in aquaplan. In Valdarno comincia la paura per il grande fiume, viene chiuso il ponte di Laterina in attesa della piena. Le previsioni indicano tempesta, c’è la grande corsa per ridurne l’impatto. Poi l’appuntamento per fortuna salta. E nei magazzini e nelle cantine riprende la grande lotta con l’acqua.La strada della Catona è rimasta a lungo bloccata: l'acqua alta non consentiba se non a rischio il passaggio degli autoveicoli, defluendo copiosa dai campi circostanti. L'acqua era alta in particolare davanti alle Piscine Florida, dove alcuni automobilisti si sono ritrovati in panne e costretti ad aspettare l'intervento dei vigili del fuoco.

Viale Santa Margherita allagata
Viale Santa Margherita allagata

Tutti i sottopassi sono stati chiusi. Via Vittorio Veneto è stata sbarrata da Campo di Marte proprio per impedire alle auto di avventurarsi nel sottopasso ndi via Veneto, allagato due volte: liberato intorno alle 7, poi di nuovo in tilt. L'acqua sfiorava il piano di calpestamento laterale, complici anche le foglie e i rami che hanno ostruito le fogne. Anche qui automobilisti recuperati dai vigili del fuoco. Il sottopoasso di via Vittorio Veneto è poi stato riaperto alle 10,15. 

Attivata la sala operativa del Comune, a partire dalle 6,30. In campo anche il volontariato con Croce Rossa, Misericordia e la Racchetta. E’ stata quindi attivata la protezione civile attraverso la Provincia che ha messo a disposizione squadre aggiuntive da fuori Comune: due da Castiglion Fiorentino, due da Castel Focognano e una da Monte San Savino e da altre località. Si sono verificate piogge del tutto eccezionali. Le previsioni, al momento, continuano a segnalare nuove precipitazioni piovose che si intensificheranno nel pomeriggio con lenta diminuzione dei fenomeni in tarda serata fino a cessazione. 

Grandi criticità anche nella zona di Cappuccini con allagamenti di scantinati. E’ crollato il ponte di Neschieto e i tecnici del Comune stanno realizzando una viabilità alternativa. L’amministrazione comunale invita i cittadini a limitare quanto possibile la circolazione.

In piazza Grande si è staccata una pietra dallo stemma mediceo nel transetto di collegamento tra il palazzo di Fraternita e il palazzo delle Logge.E' caduta in piena via Vasari, per fortuna senza colpire nessuno. 

Problemi anche in provincia. In Valdarno la zona più critica era quella di Ambra. Le casse di espansione hanno retto ma il punto debole, quello della Trove dove invece non la cassa non è stata ancora realizzata, ha allagato strade, case basse e garage. E' chiusa, e lo sarà ancora per ore la provinciale 540 all'altezza del bivio per Capannole, mentre è stata riaperta dopo la chiusura quella di San Pancrazio. Alcune auto bloccate e soccorse dai vigili del fuoco. Allagato anche viale Spartaco Lavagnini a San Giovanni, disagio che coinvolge tutto il quartiere del Bani. problemi a Levane sempre legati alla situazione critica intorno all'Ambra.

A Ponte Buriano è stato allagato anche il campo di calcio, gravi disagi ai piani bassi e ai garage per una serie di allagamenti nel centro della frazione a ridosso del ponte della Gioconda.

L'unica partita di calcio  rinviata è quella che il Laterina avrebbe dovuto giocare in casa nel primissimo pomeriggio.