Tragedia in quad, il farmacista era alla guida: malore o errore fatale? FOTO

Camucia sconvolta dalla morte di Alfredo Bianchi. Difficili soccorsi in una zona impervia. L'amico di sempre ferito ma non in pericolo di vita

Alfredo Bianchi (a destra) e l'amico Patrizio Sorchi (a sinistra)

Alfredo Bianchi (a destra) e l'amico Patrizio Sorchi (a sinistra)

Rapolano Terme (Siena), 20 novembre 2017 - E' stato recuperato in tarda serata il corpo del farmacista di Camucia morto nel terribile incidente di Rapolano, in località Armaiolo, coinvolti due uomini a bordo di un quad, il tipico quadriciclo a ruote larghe. La dinamica del sinistro è ancora da chiarire: quello che è certo è che uno dei due uomini coinvolti nell'incidente muore. E la vittima è Alfredo Bianchi, di Camucia.

Un personaggio, un vero personaggio: 65 anni, farmacista proprio a Camucia, un mestiere imparato dal babbo. La passione per le foto, gli amici di una vita, il tifo per la Juventus, un'attenzione particolare alla solidarietà e ai problemi degli altri, che lo avevano spinto nei mesi scorsi a Castelluccio di Norcia e a farne poi una mostra fotografica a Sant'Agostino, il cui ricavato era andato direttamente ai terremotati.

L'incidente è avvenuto in una zona impervia. Sul posto anche il 118, che ha portato il ferito all'ospedale. Una strada sterrata, in discesa. In mezzo al bosco, poco distante dalla Siena-Bettolle.

Un sabato pomeriggio in allegria con l’amico di sempre a far fotografie alle bellezze paesaggistiche delle crete senesi si è trasformato in tragedia. Insieme all’amico Patrizio Sorchi, anche lui cortonese, aveva deciso di prendere un quad a noleggio da un rivenditore alla Colonna del Grillo. Lui guidava, con l'amico dietro. Tre amiche seguivano con altri tre quad.

«E’ una perdita assurda – commenta Massimo Castellani – amico fraterno di Alfredo Bianchi sin dai tempi delle scuole elementari. Alfredino, per gli amici più cari soprannominato anche ‘Presina’ era per noi un punto di riferimento incredibile. Trascinatore, generoso e altruista, con la sua simpatia riusciva a mettere sempre d’accordo tutti».

Erano tante le sue passioni e gli interessi. Lo sport, con la sua Juventus in testa (era stato anche presidente del club locale), oltre alle moto e alle auto d’epoca. Tra i suoi diletti c’erano anche i viaggi. L’ultimo lo aveva fatto con 5 storici compagni di scuola in Costa Azzurra. Una settimana a far «zingarate» come le chiamava tra Cap d’Antibes, Nizza e Monaco.

Alfredo era cresciuto accanto al padre Edo, anch’egli farmacista, da cui aveva ereditato la passione per questo mestiere. Dal padre aveva ereditato anche la passione per la fotografia. Anni fa aveva promosso una indimenticabile serata amarcord nella piazza del paese. Dopo i tragici avvenimenti del terremoto era stato il motore di un’iniziativa di solidarietà per la comunità di Castelluccio di Norcia. Nella foto che lo ritrae mentre consegna gli assegni dei proventi dell’iniziativa nelle mani dei castellucciani c’è anche Patrizio Sorchi, l’amico fraterno rimasto coinvolto nell’incidente di sabato e che attualmente si trova ricoverato alle Scotte di Siena con numerose fratture, ma fortunatamente non in pericolo di vita.

La salma di Alfredo Bianchi è, invece, ancora alle Scotte di Siena a disposizione della procura. Il Pm ha disposto un esame esterno e non è esclusa un’autopsia. Devono ancora essere chiariti molti particolari dell’incidente. Tra le ipotesi ci potrebbe essere un guasto meccanico, oppure una manovra azzardata o ancora un malore di Bianchi. In questi ultimi tempi, infatti, il cuore di Alfredo gli aveva dato più di un grattacapo.