Crisi, prezzi e consumi a picco: il calo (-0,3%) va oltre la media nazionale. Crollano frutta, verdura e spese sanitarie

Settembre segna il secondo mese pieno di deflazione. Gli indicatori non vedono per ora segnali di ripresa SU LA NAZIONE DI OGGI

Mercato

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Arezzo, 5 ottobre 2014 - I prezzi continuano a scendere: e la domanda pure. E' la spirale confermata dall'ufficio statistica del Comune, che misura su base Istat i prezzi ad Arezzo e insieme l'andamento del mercato. E il dato è drastico: secondo mese di deflazione piena, calo tendenziale dello 0,3% rispetto al settembre di un anno fa, tre volte tanto quello su media nazionale. E calo anche rispetto all'ultimo mese studiato, agosto. Una flessione che si concentra sui settori essenziali. La tavola, con l'ennesimo salto all'indietro che coinvolge soprattutto frutta e verdura con una riduzione intorno al 6%, e le spese sanitarie, che sembrano cominciare a diventare un lusso. Un indicatore che fotografa un livello della domanda che non solo non risale ma continua a scendere. Anche se poi ci sono chiaramente settori in controtendenza, ma sono soprattutto sul fronte dei servizi, lì dove i prezzi non si fermano mai: acqua, rifiuti, spese scolastiche. Ma segnali di disgelo ci sono anche nelle calzature e nella moda. Niente dai giocattoli, sotto quasi del 10%, e dalla gioielleria e orologeria, la spina dorsale dell'economia aretina ma che di certo non è in questa fase profeta in patria e appende le sue speranze come al solito all'export. Nell'alimentare frena tra l'altro tutto il settore del fresco (dalla carne al pesce al resto) ma quasi tutto si attesta sul limite di guardia del carrello mezzo vuoto.