Conflitto di interessi, ecco i verbali del Cda di Banca Etruria

In tre sedute Rosi dichiara la sua situazione per Castelnuovese e le due società dell'outlet Città Sant'Angelo, in una esce dal consiglio. Anche Nataloni lo fa in due occasioni. Ma è sempre andata così? In corso i controlli da parte della Finanza. Renzi: perché il decreto salvabanche, nessun coinflitto ella Boschi

Lorenzo Rosi e uno dei verbali di Cda

Lorenzo Rosi e uno dei verbali di Cda

Arezzo, 22 gennaio 2016 - Conflitto di interessi. A  Lorenzo Rosi, ultimo presidente di Banca Etruria, e a Luciano Nataloni, influente consigliere di amministrazione, è un'accusa costata l’iscrizione nel registro degli indagati e poi una raffica di perquisizioni in 14 società scattate l’8 gennaio, su mandato del procuratore capo. Quelle che riguardavano Rosi sono la Castelnuovese, la grande cooperativa rossa del settore edile di cui è stato presidente prima di assumere la guida di Bpel, la Città Sant’Angelo Sviluppo Spa e la Città Sant’Angelo Outlet Village, che dalla coop valdarnese erano partecipate e tramite le quali è avvenuta la costruzione di un grande outlet alle porte di Pescara, il Città Sant’Angelo appunto.

Bene, la normativa sul conflitto di interessi  non vietano fidi cui siano interessati gli amministratori della banca, ma prescrivono regole precise: la pratica deve essere votata all’unanimità dal Cda e dal collegio dei sindaci revisori, dopo che il protagonista ha dichiarato la sua situazione. Sono state rispettate queste norme? E’ quanto  stanno verificando i finanzieri del nucleo di polizia tributaria.

 Intanto La Nazione è venuta in possesso di alcuni dei verbali del cda relativi alle delibere di fido. Il primo è del 22 ottobre 2008, Rosi è già membro del Cda. Si esaminano le pratiche riguardantilaCittà Sant’Angelo Sviluppo Spa e la Castelnuovese. Lo stesso Rosi, dalle carte, dichiara di essere l’«esponente interessato». Il voto successivo avviene all’unanimità. La situazione si ripropone il 13 maggio 2009, stavolta su Città Sant’Angelo Outlet Village: ancora una volta Rosi pronuncia formale dichiarazione di interessamento e lo segue anche Luciano Nataloni, che allora era consigliere d’amministrazione della controllata Del Vecchio: e anchel ui annuncia di essere coinvolto. E pure stavolta unanimità.

Infine il 29 dicembre 2014. All’ordine del giorno  le pratiche di Castelnuovese e Città Sant’Angelo Sviluppo. Rosi «prende la parola e specifica che, pur essendo il suo ruolo della cooperativa limitato a incarichi manageriali senza deleghe operative, preferisce assentarsi durante la presentazione delle proposte creditizie». Il verbale dà atto che «il presidente invita il vicepresidente vicario Alfredo Berni a sostituirlo». Prende quindi il via il dibattito. E’ andata sempre così? E’ quello che deve accertare l’indagine del procuratore Rossi.