"Sindaco, siamo all'ultimo giro": vertenza in Comune, ultimatum dei sindacati.Torna la minaccia di sciopero

Dopo le elezioni nuovo segnale dalla vertenza infinita: oggi i sindacati allo scoperto. Salario accessorio e festivi infrasettimanali tra i punti ancora caldi. Chiesto incontro dal Prefetto

I vigili urbani in servizio sulle strade

I vigili urbani in servizio sulle strade

Arezzo, 2 ottobre 2015 - Riparte lo stato di agitazione in Comune. E torna anche la minaccia di scioperi. La notizia che avevamo anticipato nei giorni scorsi viene confermata punto per punto dall'annuncio sindacale. "I problemi restano tutti aperti: è la campanella dell'ultimo giro per il sindaco" hanno detto a chiare lettere stamani. Chiesto anche un confronto con il Prefetto.

Quali siano le motivazioni sul tavolo non è un mistero, prima fra tutte quelle salariali, non è stata ancora corrisposta la cosiddetta «produttività» per il 2014 e poi ci sono tutte le altre vicende relative ai contratti, gli organici, in particolare della polizia municipale e le dotazioni di quest’ultima. E per i vigili la questione ancora aggrovigliatissima del pagamento dei festivi infrasettimanali.

Sciopero? Lo stato di agitazione ne rende possibile la proclamazione nell'arco di alcuni mesi ma al momento l’opzione non è immediata anche se viene tutt'altro che tirata fuori dal piatto, anzi. Martedì si riunirà la commissione consiliare personale, affari generali, sicurezza e polizia muncipale.

Ed ecco la nota ufficiale. "Lo stato di agitazione riguarda i seguenti punti: 1. Mancato superamento definitivo degli atti unilaterali così come previsto dall'atto di indirizzo approvato dal Consiglio Comunale di Arezzo il 9 Aprile u.s. e dal documento sottoscritto dall'Ing. Alessandro Ghinelli il 9 giugno 2015; 2. Incompleta e inefficace attivazione di relazioni sindacali che permettano alle parti di confrontarsi tra l'altro sulla riorganizzazione dell'Ente, sul sistema di valutazione della perfomance e sulla necessità assoluta di dare trasparenza agli atti valutativi fin qui compiuti; 3. Assenza di confronto effettivo ed efficace sulla destinazione delle risorse dedicate al funzionamento del comune di Arezzo e al salario accessorio dei dipendenti; 4. Ritardo senza contemporanea individuazione delle responsabilità nell'erogazione del salario accessorio 2014 legato alla misurazione della perfomance; 5. Persistente mancata definizione dei contenziosi legati al trattamento del lavoro festivo infrasettimanale del personale turnista e dell'indennità di turnazione per il personale ausiliario delle scuole comunali; Il fatto che il Sindaco di Arezzo abbia partecipato a tre incontri con la Delegazione sindacale nei mesi di luglio e agosto permette di avere un residuo affidamento sulla possibilità di fare il salto di qualità necessario che indirizzi l'Amministrazione Comunale verso un confronto costante e costruttivo con la Delegazione sindacale nelle sue varie componenti.

La relazione tra le parti deve produrre fatti concreti e soluzioni definitive in tempi certi sui punti contenuti nel presente stato di agitazione. Tra le decisioni da prendere immediatamente richiamiamo le seguenti: • riduzione dei costi di direzione sia per la Macro che per la Micro- organizzazione ottenendo così meno burocrazia, più risorse per i servizi e più risorse per il salario accessorio; • la soluzione del contenzioso giacente presso il Giudice del lavoro in materia di lavoro festivo infrasettimanale dei turnisti e riconoscimento della turnazione svolta dal personale ausiliario delle Scuole comunali.

Qualora i fatti dovessero prendere una piega diversa e i ritardi e le mancanze elencate anziché risolversi dovessero diventare elementi strutturali in aperto contrasto con gli impegni presi il 9 giugno 2015, qui richiamati, il dialogo possibile e il costruttivo confronto evocato si trasformerà inevitabilmente in aperto conflitto con l'utilizzo di tutti gli strumenti di azione sindacale a disposizione degli scriventi. L'ottimismo della volontà ci spinge a ritenere possibile un'intesa ma la prudenza e il realismo ci costringono a far sentire alta e forte la nostra voce per evitare equivoci o sottovalutazioni sull'importanza delle scelte che si stanno prendendo nella fase d'inizio del mandato amministrativo.

Quindi si chiede l'esperimento del tentativo di raffreddamento e conciliazione, previa convocazione delle parti, al fine di tentare la risoluzione del conflitto. In ottemperanza del combinato disposto dalla legge 146/90 e dalla legge 83/2000, esperito il tentativo di conciliazione ovvero decorso inutilmente il tempo indicato dalla normativa contrattuale, le scriventi organizzazioni sindacali potranno provvedere per tutta la validità del presente atto alla proclamazione delle iniziative ritenute necessarie".