Bpel, mazzata record: vale il 5% del Pil o 3 mesi di export orafo

Le dimensioni della ricchezza bruciata nella notte tra domenica e lunedì

Un'assemblea di Banca Etruria

Un'assemblea di Banca Etruria

Arezzo, 27 novembre 2015 - Siamo tutti più poveri, dicono molti commentatori, dopo il salvataggio di Banca Etruria (ora Nuova), che ai risparmiatori aretini è costato almeno 370 milioni (calcolo prudenziale). Ecco, più poveri: ma di quanto?

Bè, si può stimare che in un colpo solo sia stato bruciato fra il 4 e il 5 per cento del Pil provinciale. I conti variano a seconda delle cifre che si prendono a riferimento. L’ultima stima del prodotto provinciale lordo è ancora pre-crisi ed era di circa di 9 miliardi di euro.

Se si parte da quella siamo al 4,4 per cento di ricchezza svanita alla mezzanotte di domenica, quando sono stati azzerate azioni e gran parte delle obbligazioni subordinate. Se invece si parte dal presupposto che il Pil è sceso negli anni della recessione, allora si sale a una percentuale sparita che va verso il 5.

Tanto per dare un ordine di grandezza, e sempre partendo dalla cifra prudenziale di 370-400 milioni in fumo, siamo non lontano da un trimestre di export dell’oro. Insomma, per l’economia locale è come se per tre mesi le aziende dei gioielli avessero smesso di lavorare per l’estero. La mazzata c’è.