Real Forte Querceta in crisi. "Stagione ancora aperta. Ma servono rinforzi»

La sconfitta della Real Forte Querceta contro l'Orvietana ha rappresentato un punto di non ritorno per la stagione, ma c'è ancora tempo per salvare la situazione. La squadra, il tecnico e la società devono assumersi la responsabilità e affrontare due scontri diretti, seguiti da un intervento sul mercato.

"Stagione ancora aperta. Ma servono rinforzi"
"Stagione ancora aperta. Ma servono rinforzi"

FORTE DEI MARMI

C’è ancora tempo per salvare la stagione? Assolutamente sì, a patto che il Real Forte Querceta si dia una svegliata, a partire dalla prossima partita. La sconfitta esterna con l’Orvietana (la nona in undici gare di campionato, quinta consecutiva) ha rappresentato il punto di non ritorno di una stagione che si sta trasformando in un incubo: doveva essere la partita della svolta dopo i segnali incoraggianti lanciati con la Pianese, è stata invece la solita gara maledetta. Eppure il lumicino è ancora acceso e la squadra deve trovare energie e forze ancora inespresse per uscire da questa crisi profonda di risultati. Innanzitutto, come ha sottolineato Buglio al termine della sfida di Orvieto, vanno allontanati tutti i possibili alibi: la squadra, il tecnico e la società devono assumersi in pieno la responsabilità di questi risultati. "Non parliamo di sfortuna – ha commentato Buglio – se non abbiamo sfruttato un calcio di rigore e abbiamo sbagliato altre tre volte davanti alla porta, la colpa è solo nostra: una squadra che si deve salvare non può commettere tutti questi errori".

Solo così si può ripartire, cercando di individuare con serenità i difetti e cancellarli. Il calendario adesso mette di fronte il Real Forte Querceta a due scontri diretti: Aquila Montevarchi in casa e Vivi Altotevere Sansepolcro in trasferta. Partite da non sbagliare, in cui servono dai quattro ai sei punti. Poi toccherà alla società, assieme all’allenatore, intervenire sul mercato per correggere gli errori estivi. Servono almeno quattro giocatori di qualità (almeno uno in ogni reparto) per provare una risalita che, ad oggi, appare difficile ma non impossibile.

Michele Nardini