
La nuova strumentazione è stata presentata ieri nell’auditorium del Versilia alla presenza di numerosi medici e primari
A vederlo, il robot Da Vinci (o Burlamacco, come lo ha ribattezzato il Governatore Giani) sembra uscito da un film di fantascienza. Con le sue possenti quattro braccia, dove sono installati gli strumenti chirurgici, è in grado di effettuare interventi della massima precisione. Ovviamente sotto la guida del chirurgo che seduto alla consolle guida ogni manovra. Ed è quanto avvenuto ieri per la prima volta nella sala operatoria dell’ospedale Versilia. In consolle c’era il primario di urologia Sandro Bonsanti che alle 14 ha sperimentato per la prima volta il nuovo macchinario, un concentrato di tecnologia costituito da tre componenti principali.
La consolle chirurgica è di fatto il centro di controllo, tramite il quale il chirurgo controlla la fibra ottica e gli strumenti attraverso manipolatori e pedali. Poi c’è il carrello paziente che è il componente operativo del sistema: si compone di quattro braccia mobili e interscambiabili dedicate al supporto della fibra ottica e di strumenti di un calibro che varia dai 5 agli 8 millimetri. Infine c’è il carrello visione che contiene l’unità centrale di elaborazione dell’immagine. Questo sistema robotico così strutturato di fatto traduce i movimenti del chirurgo in modo intuitivo. Permette una reale visione tridimensionale del campo operatorio. Il chirurgo viene letteralmente immerso nell’intervento senza ausilio di occhiali o altre apparecchiature, così da valutare al meglio come procedere e vivere l’intervento chirurgico quasi dall’interno del corpo del paziente.
In pratica il chirurgo controlla su un monitor 3D quello che le sue mani comandano al robot tramite il joystick. Una sorta di playstation evoluta, insomma, dove non si gioca, ma si curano i pazienti. Il sistema robotico Da Vinci consente inoltre una visione 3D con ingrandimento fino a 10 volte, assicurando una chiarezza e precisione dei dettagli; elimina il tremore fisiologico delle mani del chirurgo o di movimenti involontari. Dotato di un sistema di posizionamento laser, permette di ottimizzare il posizionamento delle braccia riducendo i tempi di preparazione; consente una chirurgia multiquadrante per effettuare interventi più complessi agendo su organi posizionati in diversi quadranti anatomici. Al momento viene utilizzato in urologia. Presto anche in chirurgia generale e ginecologia.
pdg