DANIELE MASSEGLIA
Cronaca

Risse e vandalismi fino all’alba: "Troppa inciviltà, vado dal questore"

Il titolare del Biondetti costretto a sorvegliare lo stabilimento: ‘Giovani ubriachi ha sporcato nelle proprietà’

"Invece di andare a dormire e riposarmi sono costretto a passare la notte evitando che orde di ubriachi distruggano la mia struttura: andrò a denunciare tutto dal questore". La voce fuori campo è quella di Giacomo Menici, storico titolare del "Vienna Luce" e dell’annesso bagno "Biondetti" di Focette, mentre scorrono i video fatti con il telefono prima alle 4,20 e poi alle 6,19 durante la notte tra domenica e ieri. I filmati riprendono un po’ di tutto: dai cassonetti dei rifiuti spaccati e rovesciati ai girofari delle ambulanze e delle pattuglie della polizia, dai gruppi di giovani che sciamano correndo e urlando sulla ciclopista fino ad altri che escono dal parcheggio del "Biondetti", appunto, tirandosi su la cerniera dopo aver espletato, evidentemente, i propri bisogni fisiologici. Insomma, è vero che gli stabilimenti si chiamano "bagni", ma non nel senso di toilette a cielo aperto, che è poi quello che Menici rimprovera a quei giovani nei video che probabilmente verranno usati come prova allegata alla denuncia.

Se è vero che il ponte del 2 giugno ha dato il via alla stagione estiva, le premesse a Focette e dintorni non entusiasmano chi vive e lavora nella frazione. "Domenica notte ci sono state almeno quattro risse – si sfoga Menici – senza contare gli agglomerati di persone che urlano, il degrado, l’usurpazione dell’area urbana sul profilo della sicurezza, del decoro e dell’inquinamento acustico. E poi bici distrutte, secchi dei rifiuti rovesciati, bottiglie di alcolici e bicchieri rotti in terra. Questa non è civiltà, ma un disastro". Confermando l’intenzione di volerne parlare al questore, Menici rivolge un appello ai gestori della zona. "Le realtà commerciali hanno la responsabilità di gestire la sicurezza e il decoro. Una realtà macroscopica come una discoteca che accoglie duemila persone e centinaia di auto – prosegue – deve provvedere a proprie spese a piazzare un servizio d’ordine per 200 metri a nord e 200 a sud, come fanno in Spagna. Soprattutto all’uscita, per smaltire il deflusso senza che questo crei disturbo alla quiete pubblica e danni ai privati. Non possiamo stare svegli fino alle 6 per sorvegliare i nostri stabilimenti, usati come gabinetti pubblici, ed evitare che giovani in condizioni vergognose li distruggano. Penso anche agli operatori dell’Ersu che devono fare un super lavoro per pulire tutto. Considerato che i locali chiudono alle 4,30 e il caos va avanti fino alle 7, forse le chiusure andrebbero anticipate. Altrimenti sarà un’estate invivibile".