Morì all’ospedale Versilia, "tracheotomia sbagliata". Maxi-risarcimento alla famiglia

L’uomo che viveva a Torre del Lago è deceduto nell’agosto del 2020: aveva solo 57 anni. Alla madre (ora scomparsa) e alla sorella riconosciuti 315 mila euro. Più 25 mila euro a testa ai nipoti

Una corsia d'ospedale, foto generica

Una corsia d'ospedale, foto generica

Viareggio, 10 aprile 2024 – Morire per una tracheotomia sbagliata nel reparto di rianimazione dell’Ospedale Versilia. È successo a un uomo nato nel 1963 e deceduto ad agosto 2020. La vicenda inizia a luglio 2020, quando il signore che abita a Torre del Lago da solo, viene ricoverato per pochi giorni in psichiatria per una patologia depressiva, forse causata anche dall’isolamento pandemico. L’uomo esce dall’ospedale ma non sta bene, tanto che ai primi di agosto è di nuovo in pronto soccorso: questa volta ha la febbre sopra i 40, un’insufficienza renale acuta, è grave e viene trasferito a Livorno. Torna dopo poco all’Ospedale Versilia nel reparto di rianimazione dove gli viene praticata una tracheostomia, un intervento di routine in quel reparto, ma muore. Alla sorella e ai due affezionati nipoti non sono date spiegazioni esaustive sul decesso.

Sono momenti in cui l’Ospedale è blindato per il Covid e i familiari sono ammessi al minimo. Ecco che la sorella, non convinta sulle cause della morte, si rivolge ad uno studio di avvocati di Viareggio: il fratello lavorava in un’azienda, non aveva patologie significative e alla fine, dal primo ricovero al decesso sono passati appena 40 giorni. I legali John e John Gabriele Gattai prendono a cuore il caso e chiedono anche la consulenza di Marcello Bianchi, noto civilista del Foro di Genova. La prima richiesta di delucidazioni all’Asl Versilia non ha esito. Si coinvolge dunque anche Gilberto Martinelli, medico legale di Lucca, perché approfondisca la cartella clinica. Si arriva al ricorso di CTU preventiva, in pratica si chiede al Tribunale di nominare un proprio perito. È a questo punto che il collegio medico predisposto dal Tribunale rileva un errore nell’intervento di tracheostomia, con conseguente pneumotorace, lesione della trachea e dunque decesso. La perizia viene depositata a luglio 2022.

L’Asl Toscana Nord Ovest che fino a quel momento si è interessata poco del caso, prima contesta il ricorso, poi propone una transazione. Alla sorella e alla madre (adesso deceduta) del paziente vengono riconosciuti 315mila euro di risarcimento e il pagamento delle spese legali. Per la richiesta danni per i due nipoti, particolarmente affezionati allo zio, vengono offerti 25mila euro a testa. Lo zio sarebbe deceduto per colpa medica, in assenza di figli e coniuge, sono i nipoti ad aver diritto al risarcimento, oltre la madre e la sorella. La vicenda si chiude a luglio 2023.

«Sono casi lunghi - commenta l’avvocato John Gabriele Gattai – ma siamo soddisfatti che l’errore medico sia stato riconosciuto e che l’Asl abbia proposto una transazione. Il nostro è un procedimento civile, ma può essere utile anche per altre persone sapere che si possono avere risarcimenti economici anche in questi casi e pur non essendo figli o coniugi".

C. S.