Lo studio universitario. Supporto psicologico. C’è il boom di richieste fra giovani under 30

Tra le problematiche più frequenti emergono anche i problemi relazionali. Le fobie sociali e scolastiche contagiano numerosi studenti. La fascia d’età fra i 12 e i 19 anni è quella considerata più a rischio.

Nel 2023 la Versilia e la provincia di Lucca fanno segnare un boom di nuove richieste di assistenza psicologica da parte di adolescenti e giovani adulti. E, in generale, si registra un aumento trasversale delle domande di supporto, in linea con la tendenza regionale: ansia, problemi relazionali e stress sono i disagi prevalenti. Sono i dati che emergono dall’ultimo studio che l’Ordine degli Psicologi della Toscana ha condotto in collaborazione con il Laboratorio di Psicometria del Dipartimento Neurofarba (Università degli Studi di Firenze), per indagare lo stato di salute psicologica nel corso dell’ultimo anno.

Fattori come la lenta fuoriuscita dalla pandemia, lo spettro della crisi energetica e la guerra in Ucraina e in Israele, oppure i cataclismi climatici, hanno alimentato disturbi come l’ansia e la depressione, le fobie sociali e scolari o i disturbi del comportamento alimentare. I risultati della ricerca sono stati presentati recentemente. Le psicologhe e gli psicologi con studio privato in Versilia e in provincia di Lucca che hanno partecipato all’indagine sono 106. In generale, il 74% degli intervistati ha registrato un incremento delle richieste di prestazione psicologica. Tra le problematiche più frequenti emergono la sintomatologia ansiosa (46%), seguita dai problemi relazionali (18%) e dalle fobie sociali e/o scolari (9%).

Le fasce di età in cui è stato rilevato un maggiore incremento di domande di assistenza, come evidenziato, sono state quella degli adolescenti e pre-adolescenti (12-19 anni) e quella dei giovani adulti (20-30 anni), che riportano rispettivamente segnalazioni da parte del 39% e del 40% dei professionisti. Molto più staccati gli adulti (31-65 anni), rispetto ai quali un incremento delle domande di assistenza è stato registrato dal 16% degli iscritti. La paura prevalente individuata dai professionisti è quella per le relazioni sociali (30%), seguita dalla paura del futuro (29%) e da quella dell’abbandono e della solitudine (17%).

L’indagine rivela inoltre come, nel periodo preso in considerazione, gli iscritti abbiano registrato un consistente aumento dei conflitti relazionali (70%) e dei comportamenti a rischio (54%), mentre sale anche il dato sull’incremento di separazioni e divorzi resta più contenuto (45%). Oltre a questo, il report evidenzia l’esistenza di fenomeni di violenza subita dai pazienti (per il 64% del campione).

Uno scenario, quello versiliese, che si inserisce all’interno di un contesto regionale caratterizzato da un aumento della richiesta di presa in carico da tutte le fasce della popolazione.