L’altolà di Murzi: "Un’arma di distrazione. Serve programmazione"

Il sindaco del Forte critica la gestione dell’Asl

L’altolà di Murzi: "Un’arma di distrazione. Serve programmazione"

Il sindaco Bruno Murzi, cardiochirurgo pediatrico, nel suo ufficio di sindaco all’interno del Comune di Forte dei Marmi

"Il robot? Un’arma di distrazione di massa. I problemi della sanità e dell’ospedale Versilia sono ben altri: le liste d’attesa, il poco personale sia medico che infermieristico, il super lavoro a cui sono costretti i colleghi del Pronto Soccorso presi d’assalto non solo d’estate, ma anche d’inverno. Qui abbiamo bisogno di programmazione e personale, non di strumentazione".

Bruno Murzi è sì il sindaco di Forte dei Marmi, ma nella vita ha oltre quarant’anni di esperienza in sala operatoria e il mondo della sanità lo conosce bene. In tutti i suoi meandri. Così apre il computer e mostra la pagina web dell’Asl Toscana Nord Ovest. "Vede qui dovrebbe essere pubblicata la relazione sulla performance, va preparata ogni anno entro il mese di giugno. Ad oggi c’è scritto “relazione in fase di elaborazione“".

Perché è importante?

"Servirebbe a capire cosa succede al nostro ospedale e alla nostra sanità".

Ma non è un problema solo di questo territorio?

"È vero, tutta la sanità, da quella nazionale e a quella regionale, sta attraversando un momento di grave difficoltà sia sotto il punto di vista economico per essere sotto finanziata, ma soprattutto per il grave deficit di programmazione. E anche il sistema Toscano sconta questa situazione. Con maggiore evidenza, perché c’è una legge piuttosto complessa e la presenza di tre Asl estese su territori differenti e vasti rendono tutto più complesso da governare".

Che fare, allora?

"La prima cosa da fare sarebbe prendere proprio atto che tre Asl così grandi non funzionano. Sarebbe meglio tornare ad una suddivisione diversa per territori più omogenei. E guardi non lo dico io, ma lo dicono i numeri".

Si spieghi?

"Quando è stato dato vita all’ospedale unico c’erano 680 posti letto, oggi sono 400. Non solo. Diversi reparti sono stati chiusi (l’ultimo è l’ortopedia), ma anche uffici servizi fondamentali sono stati soppressi: da quello protocollo (che invece a Lucca, Pisa e Livorno sono sempre attivi), al centro ausili o quello farmaceutico".

Ma perché privare un ospedale di tutto questo?

"È la stessa domanda che mi faccio io. Pensi che se vado a confrontare con questo fatto dall’Asl Centro si scopre che tra il 2017 e il 2022 la dotazione organica dei medici è cresciuta del 5,6%, mentre in quella nostra solo dello 0,6%. E lo stesso riguarda il personale infermieristico. Quindi in realtà c’è chi cresce e chi no".

E lei cosa suggerisce?

"Io ho chiesto al presidente della Conferenza dei sindaci, ovvero a Giorgio Del Ghingaro, di convocare una riunione a cui chiamare la direttrice generale e anche le principali organizzazioni sindacali, così da avere un quadro completo della situazione e confrontarsi sui numeri".

Quando si terrà?

"Del Ghingaro ha subito scritto alla direttirce Letizia Casani, ma ad oggi non è stata ancora convocata la Conferenza. Per questo sabato ho scritto nuovamente al collega Del Ghingaro. Spero che convochi quanto prima la direttrice generale anche se sovente preferisce mandare dei sostituti".

Chiederà anche un consiglio comunale aperto?

"No. Non è lo strumento più idoneo. Serve un tavolo tecnico come la Conferenza dei sindaci".

La sua disanima è precisa e puntuale, studia da assessore regionale alla sanità?

"Guardi (ride, ndr) per farlo qualcuno me lo dovrebbe prima chiedere. Comunque mi meraviglia che a un anno dalle elezioni regionali nessuna forza politica affronti il tema sanità mettendo in evidenza che il sistema non regge più".

Tommaso Strambi