La versione di GDG: "Sfiduciai un’assessora. Lei non era all’altezza, non il Partito Democratico"

Inizio dell’anno con i fuochi d’artificio dentro al consiglio comunale. Il sindaco ha chiesto che il gruppo Pd vada a sedersi tra i banchi dell’opposizione.

VIAREGGIO

"Fare il bagno nella vasca è di destra/ Far la doccia invece è di sinistra /Un pacchetto di Marlboro è di destra /Di contrabbando è di sinistra/ Ma cos’è la destra, cos’è la sinistra". Gaber lo cantava esattamente 30 anni fa (la canzone Destra-Sinistra è stata pubblicata nel 1994). E oggi nella “sua“ Viareggio è tornata di moda. Come solo nella città di Burlamacco può capitare: in maniera irriverente. In fondo l’anima è quella anarchica delle città di mare. Con il Libeccio a segnare i tempi. E a scompaginare le traiettorie (anche) politiche. Così basta una ventata, per finire dentro un uragano.

A scatenarlo, nei giorni scorsi, a modo suo (ça va sans dire), il sindaco, Giorgio Del Ghingaro, che presa carta e penna ha scritto alla presidente del consiglio comunale, Paola Gifiuni, di prendere atto che "i consiglieri del Partito democratico, eletti nella coalizione che attualmente governa il nostro comune da tempo ne sono usciti, per loro libera e legittima scelta, pur continuando a rimanere seduti sui banchi della maggioranza, insieme ai consiglieri delle liste civiche che sostengono la nostra amministrazione". A questo – punto è la conclusione del primo cittadino – "il Pd è insieme alla Lega, FDI e la lista a Bonaceto all’opposizione e conseguentemente i suoi tre consiglieri dovrebbero sedere dalla parte opposta a quella della maggioranza".

Apriti cielo. In casa Dem (già parecchio in fibrillazione di suo e con tanti dilemmi) hanno ributtato la palla nell’altra parte del campo. "La posizione politica del PD è chiara e poco ci vuole a trovare una collocazione fisica – hanno osservato i tre consiglieri comunali Dario Rossi, Filippo Ciucci e Diego Sodini –. Mentre la situazione della maggioranza lo è meno, da oltre 18 mesi. Oltre alle 3 liste civiche quali sono i gruppi consiliari che sostengono il sindaco? Il consigliere Troiso che vota esattamente come la maggioranza, compreso il bilancio, che posizione ha preso in Consiglio comunale?".

Interrogativi rimasti sospesi. Mentre, ieri, il sindaco Del Ghingaro, ha aggiunto qualcosa in più. "Il Pd prese la decisione di uscire dalla maggioranza il giorno successivo alla mia sfiducia all’assessore di quel partito nella giunta. Sfiducia non politica, ho ribadito più volte, ma personale: per stare in una squadra bisogna avere l’umiltà e la disponibilità a farlo, in più per stare in una “mia” squadra bisogna lavorare, impegnarsi, rispettare le regole che ci si dà e non quelle del partito a cui si appartiene".

E, in effetti, a sostituire Federica Maineri in giunta arrivò Sara Grilli. Non solo: anche gli altri due esponenti del Pd nella squadra Del Ghingaro (Federico Pierucci e Sandra Mei) sono rimasti saldamente ancorati al loro incarico. Questa è la storia.

"Io – osserva ora il sindaco – esclusi una persona, secondo me, non all’altezza, non certo un partito che aveva sottoscritto con me un programma elettorale e partecipato al governo del Comune".

E poi la ’’stoccata finale“ "fino a che – osserva Del Ghingaro – qualcuno non prenderà atto che per finalità personali, si sta mortificando una grande comunità di simpatizzanti (tanti) ed iscritti (pochi). Tornerà il Pd di Viareggio a fare politica? Questo davvero non lo so, so però che ora deve sedersi da una parte diversa dalla nostra, perché noi non vogliamo essere confusi con chi lo rappresenta all’interno del nostro Consiglio comunale".

Chissà che direbbe Gaber. Magari ci scriverebbe una canzone. O forse no. La politica (non) è (solo) "partecipazione".

Red. Via.