I concessionari ricorrono al Tar. Chiesta l’esclusione dalle aste

Gli stabilimenti sono stati avviati prima del 28 dicembre 2009 "Siamo fuori dalla Bolkestein". Ancora ondate di lavarone.

I concessionari ricorrono al Tar. Chiesta l’esclusione dalle aste

I concessionari ricorrono al Tar. Chiesta l’esclusione dalle aste

"Le nostre concessioni devono restare fuori dalle aste". È una mobilitazione collettiva quella che vede la quasi totalità degli stabilimenti balneari della Marina presentare ricorso al Tar per chiedere la loro esclusione da quel che dispone la Bolkestein in tema di evidenza pubblica. Il motivo del ricorso al Tar è di natura temporale: in base alla Bolkestein all’asta ci finiranno le concessioni avviate dopo il 28 dicembre 2009, mentre quasi tutte quelle della Marina – circa 90 su 107 – sono antecedenti a quella data e pertanto non ricadono nella casistica. Infatti, come spiegato nell’edizione di ieri dal sindaco Alberto Giovannetti, la pendenza dei ricorsi contro il Comune al fine di ottenere il riconoscimento a tempo indeterminato del rapporto di cui sono titolari è tra le ragioni che hanno portato la giunta, giovedì, a deliberare la proroga delle concessioni al 31 dicembre 2024. Quanto ai ricorsi, dopo la prima azione giudiziaria portata avanti in blocco da oltre 70 aziende, nei giorni scorsi hanno fatto altrettanto 17 concessionari, difesi dagli avvocati Roberto Righi, Edoardo Brusco ed Ettore Nesi: si tratta dei bagni Sorriso, Luciano, Biancamano, Riviera, Bonanza, Italia, Perché, Pervinca, Versiliana, Maria, Biondetti, Fenice, Il Barattolo, Internazionale, Genzianella, La Versiliana e il Marzocco. "Non avendo la Bolkestein effetto retroattivo – spiega il presidente del Consorzio mare Versilia Francesco Verona – riteniamo che le nostre concessioni non rientrino nella Bolkestein". In merito a questo ricorso la giunta ha deliberato di resistere in giudizio affidandosi al legale del Comune, l’avvocato Marco Orzalesi.

Tutto questo mentre il litorale è stato ancora una volta invaso da ondate di lavarone in almeno tre punti. Le zone prescelte sono quelle di Tonfano, intorno al pontile, la spiaggia libera di Motrone e Fiumetto. Oltre agli odori nauseabondi, in quei punti è impossibile camminare in quanto il lavarone ha occupato i primi 5 metri dalla battigia verso l’interno. "In tutto il resto del litorale – prosegue Verona – si può passeggiare sulla spiaggia senza alcun problema. Stamani (ieri, ndr) abbiamo cominciato a portarlo via dopo che ogni concessionario ha fatto degli appositi mucchi, pulendo anche i passi a mare. Sono già stati riempiti 20 cassoni di tronchi e piante, molte delle quali tagliate perché altrimenti non ci stavano tutte". Lavarone che saluta e dà appuntamento al 2024.

Daniele Masseglia