Commercianti esasperati: "È la terra di nessuno. Alle 18,30 chiudiamo tutti. Non si può lavorare così"

Uno dopo l’altro se ne sono andati esercenti storici. E altri sono pronti a lasciare. Emanuele Crimi: "Sembra che a nessuno interessi il degrado di questa zona".

Commercianti esasperati: "È la terra di nessuno. Alle 18,30 chiudiamo tutti. Non si può lavorare così"

Commercianti esasperati: "È la terra di nessuno. Alle 18,30 chiudiamo tutti. Non si può lavorare così"

"Ci ha telefonato il titolare della coltelleria Zoppi, siamo arrivati di corsa". Risveglio amaro per lo staff della boutique ‘Diamoci del tu’, in via Fratti, epicentro della sassaiola che ha messo in subbuglio questo angolo della città. "Al momento di aprire, c’erano ancora tutti i segni di quel che è successo – raccontano –: sul marciapiede abbiamo trovato i frammenti del sasso che hanno scagliato contro la porta del negozio. Il Comune è venuto a pulire poco prima delle 10".

In attesa di capire quale sia stato il motivo scatenante della furia, ogni opzione viene tenuta in considerazione. "Abbiamo pensato anche a un tentativo di furto. L’ipotesi è che il danno alla porta d’ingresso sia il risultato di un tentativo di sfondamento. Ma non si tratta dell’unico segno di sassate che abbiamo trovato: anche sul muro esterno ci sono le tracce della pietra che ha sbattuto. E abbiamo saputo che a una signora che abita qua sopra hanno lanciato una bottiglia contro la finestra, spaventandola tantissimo. I senzatetto che dormono qua davanti? Ormai li conosciamo, sappiamo chi sono loro e chi sono i loro amici che vanno e vengono. Da qualche tempo, però, si inizia a vedere qualche faccia nuova che non fa parte del ’gruppo’".

Tutte le informazioni sono state passate ai carabinieri, che adesso proveranno a far luce sulla vicenda. Intanto, in questo breve segmento di via Fratti, i commercianti si guardano tra loro con sconforto. "Ormai sono costretta a chiudere alle 18,30 – dice Gabriella Toti, titolare della boutique di abbigliamento omonima di fianco al ’Diamoci del tu’ –, ad andare via più tardi avrei paura".

A raccontare la dura vita dei commercianti è Emanuele Crimi, titolare dello ’Zoppi Hub’ – la storica coltelleria Zoppi, che un tempo stava sotto le logge e che tre anni e mezzo fa ha riaperto in via Fratti in un fondo in cui si trova anche un centro estetico –, che punta il dito contro l’incertezza del presente e del futuro. "Sembra che nessuno voglia fare niente per la situazione di degrado che si è creata – spiega –; prima hanno iniziato a chiudere i fondi del Piazzone, uno dopo l’altro, nell’indifferenza generale. È venuto fuori che alcuni non pagavano il canone, ma io che ho sempre versato tutto cosa dovrei fare? Alla fine, per sopravvivere, mi è toccato spostarmi. E intanto il Piazzone rimane vuoto, in attesa degli eventi e del privato che riqualifichi. Ora abbiamo la questione aperta dei senzatetto e del degrado che è arrivato pure in via Fratti. Chi passa di qui accelera il passo invece di fermarsi. Per noi che ci dobbiamo campare è una questione seria".

DanMan