Carnevale di Viareggio, ecco i bozzetti per l'edizione 2023

Un'edizione storica, quella dei 150 anni. Le date dei corsi mascherati

Il carro di Allegrucci che ha vinto l'edizione 2022 (Foto Umicini)

Il carro di Allegrucci che ha vinto l'edizione 2022 (Foto Umicini)

Viareggio, 11 agosto 2022 - Il Carnevale di Viareggio celebra i suoi 150 con sei corsi mascherati dal 4 al 25 febbraio 2023.  Un’isola felice in cui immaginare un mondo senza guerra, crisi economiche, inflazione, tensioni sociali e politiche, in cui la pandemia sia solo un brutto e lontano ricordo. Un mondo in cui il sorriso sia la quotidianità. Sono queste le speranze e i desideri collettivi che gli artisti del Carnevale interpretano e fissano sui loro bozzetti. Idee, riflessioni, pensieri ora sulla carta, e che a febbraio sfileranno sui Viali a Mare sottoforma di grandi opere in cartapesta.

I CARRI DI SECONDA CATEGORIA: FOTO

LE MASCHERATE DI GRUPPO: FOTO

LE MASCHERE ISOLATE: FOTO

Sui nove carri allegorici di prima categoria, quattro di seconda, tra le nove mascherate e le dieci maschere isolate, che parteciperanno al Carnevale di Viareggio 2023, c’è tanta voglia di divertirsi, scherzare, ironizzare a dispetto di un mondo che sembra andare a rotoli. L’immagine di mondo alla rovescia, proprio del Carnevale, che riflette su un mondo che sembra rovesciarsi per davvero. Un’edizione speciale, quella in programma dal 4 al 25 febbraio 2023, perché sarà il 150esimo anno del Carnevale di Viareggio. Nata da una sfilata di carrozze addobbate a festa, lungo la via Regia il giorno di Martedì Grasso del 1873, la tradizione del Carnevale di Viareggio, a distanza di un secolo e mezzo, è la viva testimonianza di un’arte in cui sberleffo, satira, allegoria e voglia di evasione trovano forma nella creatività dei maestri della cartapesta. E le costruzioni del prossimo febbraio sono un ideale invito ad un grande rito collettivo, per esorcizzare una contemporaneità difficile e pesante.

Non a caso, tra i carri di prima categoria, Luigi Bonetti chiama a raccolta i più celebri sacerdoti dell’occulto per ritrovare l’equilibrio mondiale perduto: “Una macumba per dire basta!”. Fabrizio e Valentina Galli invece immaginano una grande astronave, guidata da Burlamacco e Ondina, pronta a salpare verso un Pianeta Terra 2.0 portando speranze e desideri in un nuovo fantasmagorico pianeta. Anche perché – sottolineano Umberto, Stefano, Michele Cinquini e Silvia Cirri – l’“Evoluzione della specie” ha trovato il suo punto di non ritorno. L’uomo non può vivere senza combattersi e solo l’entusiasmo dei folli potrà salvarci. Un entusiasmo che Luca Bertozzi invita a ricercare nelle origini del Carnevale stesso. Lo dicevano già i canti carnascialeschi di Lorenzo il Magnifico: bisogna godere delle gioie della bellezza, dell’amore, dei sensi e dei piaceri della vita, consapevoli della loro fugacità. Oggi più che mai, come racconta in “Carneval Divino”. Jacopo Allegrucci immagina un vecchio cantastorie che irrompe nel Corso Mascherato con il suo carrozzone carico di emozioni e ricordi, per raccontare “Una storia fantastica”: quella dei 150 anni del Carnevale di Viareggio. “Meraviglioso” è l’esclamazione del grande Pulcinella che si sveglia dall’incubo della depressione e riscopre la bellezza del mondo, nell’allegoria di Luciano Tomei (su idea e progetto di Antonino Croci). Alessandro Avanzini in “Pace armata” riflette sulla necessità di avere uomini e donne impegnati a progettare destini di pace, per un futuro migliore, come quello desiderato dalla bambina protagonista della costruzione. Roberto Vannucci nell’allegoria dal titolo “Io sono nessuno” vede nei girasoli un simbolo per indicare la strada migliore verso un ritorno alla luce, dopo anni bui e difficili in cui la povertà ha colpito ampie fasce di popolazione. Ma alla fine ironia e satira sono il nostro specchio e il Carnevale di Viareggio da 150 anni ci mostra che ridere è la forma più alta per esorcizzare questo tragicomico mondo, come ricorda la famiglia Lebigre e Roger in “Ridi pagliaccio”.