Camaiore e il caso Sea. Dalla nota integrativa al bilancio spuntano pochi accantonamenti

Dal documento emerge come siano stati previsti solo "quelli generici"

Camaiore e il caso Sea. Dalla nota integrativa al bilancio spuntano pochi accantonamenti

Camaiore e il caso Sea. Dalla nota integrativa al bilancio spuntano pochi accantonamenti

CAMAIORE

"Quanta fretta, ma dove corri? Dove vai?". Cantava Edoardo Bennato ne ’Il Gatto e la Volpe’. E, poi, aggiungeva "Se ci ascolti per un momento, capirai". Strofe che ci sono tornate alla memoria, mentre ieri abbiamo avuto tra le mani la nota integrativa al Bilancio di previsione del Comune di Camaiore per il triennio 2024-2026. Un documento redatto lo scorso 7 dicembre dalla dirigente del settore 2, la dottoressa Daniela Di Pietro. "Un bilancio ambizioso, votato al futuro e al progresso dei nostri luoghi – commentava il sindaco Marcello Pierucci (foto) all’indomani dell’approvazione in giunta –. Consideriamo il 2024 come anno di svolta". Un programma, giustamente ambizioso. Poi ecco che – come anticipato ieri da La Nazione – il 29 dicembre la giunta di Camaiore ha previsto di accantonare altri 350mila euro per definire il contenzioso con Sea. Ma perché tutta questa fretta? Il perché lo si capisce, ora, leggendo la nota integrativa. A pagina 10, infatti, c’è scritto che in relazione alla causa civile avviata da Sea Ambiente nei confronti dei Comune per presunti danni (la richiesta è di quasi 6 milioni di euro), "appare evidente che l’efficacia di tale pretesa risarcitoria a livello civile è fortemente condizionata dall’esito del predetto giudizio amministrativo e, di consegunza, in questa sede non sussistono i presupposti per ritenere necessarie ulteriori misure cautelative oltre agli accantonamenti generici già presenti".

In realtà se in primo grado il giudice ha accolto le richieste del Comune di Camaiore, nell’Appello presentato da Sea la causa ha superato il ’’filtro’’ dei giudici che, quindi, riconoscono un fumus boni iuris delle pretese avanzate da Sea. Il che, uscendo dal linguaggio specialistico, potrebbe portare i giudici a riconoscere comunque una somma a favore della società di propietà di RetiAmbiente. Ma, appunto, in questo caso non ci sarebbe nulla di più degli "accontonamenti generici". E sempre a pagina 10 si legge che anche per i contenziosi in corso per i servizi resi e fatturati da Sea, Camaiore ha messo a bilancio le risorse a copertura del servizo completo (secondo le risultanze del Comune)". Una precisazione, quella in parentesi, che significa "secondo i nostri calcoli". Ma anche qui il Comune – pur avendo ottenuto delle compensazioni rispetto alle somme inzialmente richieste da Sea – è tenuto a riconoscere e versare a Sea anche in caso di transazione quanto verrà pattuito. A cominciare dagli interessi e dalle spese legali che non possono essere scomputati. Sicuramente la partita si chiuderà bene, ma adesso è chiara la ragione di tanta fretta.