Asta concessioni, il centrodestra chiede di tutelare le imprese

Lega e Forza Italia disponibili a mediare per un accordo. Mallegni: "Al voto solo se uniti". Da Fdi “no“ alle gare dal 2024

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La parola d’ordine è una sola: accordo prima del voto. A pronunciarla, dagli scranni del Senato, è stato il centrodestra in sede di Commissione permanente. Sul piatto ci sono gli effetti della direttiva Bolkestein, in particolare la vendita all’asta delle concessioni balneari a partire dal 2024. I capigruppo Anna Maria Bernini (Forza Italia) e Massimiliano Romeo (Lega) si sono detti disponibili a trovare una mediazione pur di raggiungere un’intesa. "Sul tema delle concessioni balneari – dicono – sono necessari ulteriori approfondimenti per arrivare a un testo condivisibile, e quindi condiviso, che abbia come obiettivo principale la tutela della consistenza delle nostre imprese e un tempo adeguato per adattarsi alla nuova normativa. Ad oggi

questo accordo non è stato ancora raggiunto e per questo ribadiamo ancora una volta la nostra disponibilità a trovare una mediazione". Oltre a condividere questo messaggio, il senatore Massimo Mallegni, vice presidente del gruppo Fibp-Udc, ha chiesto che non vengano poste eccessive restrizioni alla possibilità di presentare emendamenti. "Apprezzo il lavoro di presidente e relatori – spiega il senatore ’azzurro’ – ma l’accordo sull’articolo 2 e sull’emendamento 2.0.1000 non è stato ancora raggiunto. Mi auguro pertanto che dalle discussioni in corso si giunga a un testo condiviso, nell’interesse del Paese. In assenza di tale accordo il mio gruppo non intende ritirare gli emendamenti a quegli articoli che saranno esaminati nel merito dalla Camera. Per questo non ritengo opportuno iniziare le votazioni finché non si otterrà una convergenza complessiva, anche per scongiurare l’ipotesi di rimettere in discussione il lavoro fatto finora. Mi rendo disponibile – conclude – a intensificare le sedute per licenziare il provvedimento la settimana prossima, qualora si riduca la distanza tra le forze politiche sui temi in sospeso".

In tema di concessioni interviene anche Fratelli d’Italia, che ribadisce la propria contrarietà alle aste. "Ribadiamo la nostra contrarietà – scrivono i consiglieri regionali Francesco Torselli, Vittorio Fantozzi e Diego Petrucci – a qualsiasi ipotesi di esproprio di fatto per sottostare ai diktat di Bruxelles. Quindi diciamo ’no’ alle gare dal 2024 perché metteranno in ginocchio la categoria dei balneari, ossia migliaia di imprenditori e lavoratori che hanno investito sulle nostre spiagge contribuendo ad alimentare l’industria turistica. E non possono bastare le promesse di indennizzi per chi non dovesse riottenere la gestione delle spiagge vedendo naufragare il progetto di una vita".