FRANCESCA MENCACCI
Sport

Joselito: la rinascita del giovane regista spagnolo nel Perugia

Joselito, giovane talento spagnolo, racconta la sua esperienza al Perugia e le sfide del campionato di Serie C.

Il centrocampista biancorosso Joselito

Il centrocampista biancorosso Joselito

José Antonio Gómez Márquez, classe 2004, in arte Joselito. Professione regista, capace di abbinare importanti doti tecniche ad una discreta prestanza fisica. Il Perugia lo ha prelevato dal Verona nel mercato di gennaio. Lo ha buttato nella mischia, consegnandogli le chiavi di una macchina ingolfata. La corsa, poi, non è stata vinta, ma almeno la macchina si è rimessa in moto. A chi gli fa notare che la prima cosa balzata agli occhi è la forte personalità a dispetto dell’età, risponde. "Il calcio è la mia vita, il mio lavoro e non devo avere paura. Se vuoi fare il play devi avere personalità".

Nato in Spagna, cresciuto nella squadra del suo quartiere brucia le tappe: a 7 anni passa al settore giovanile del Siviglia, a 15 anni il trasferimento al Coria e da sotto età milita con la Primavera per poi disputare 23 presenze in prima squadra. Nell’estate del 2020 il passaggio al Verona che supera la concorrenza di Fulham, Betis e Real Sociedad. Qualche problema recente con il club e il passaggio in biancorosso a titolo definitivo (il Verona ha il 30 per cento sulla futura rivendita).

"L’impatto con il Perugia – continua – è stato bello. Era un po’ che non giocavo. È stata la mia rinascita. Sono arrivato in una piazza importante, mi ha ricordato tanto la squadra della mia città. Qui c’è la storia, pubblico, amore verso il calcio".

Come ha trovato, però, il campionato di Serie C? "È un campionato rognoso, “sporco“, con grande intensità. In Spagna il gioco è più fluido".

Preferisce giocare nel centrocampo a due o a tre? "Preferisco quello a tre – continua Joselito – Perché da play sei tu che fai girare la squadra, mi piace avere il pallone. Nasco come mezzala, anche trequartista, poi Corrent al Verona mi ha spostato play".

In cosa crede di essere migliorato questa stagione? "Fisicamente, ma anche in tante situazioni difensive che mi hanno poi aiutato. Credo di aver acquisito già più esperienza".

In cosa invece deve ancora crescere? "Ancora di più dal punto di vista fisico e soprattutto vorrei dare una mano all’attacco, magari con qualche assist. I gol? Diciamo che è da un po’ che non segno, però con il Sestri Levante ho fatto segnare Montevago".

Cosa le chiede Cangelosi? "Ho un bel rapporto, ha idee chiare, chiede un tipo di calcio che stiamo ancora imparando. Mi dice che mi piace avere la palla sui piedi ma che devo velocizzare. Mi trovo bene con lui".

Cosa si aspetta dalla prossima stagione? "Spero di andare in Serie B. Perché una piazza come questa non può stare in C, c’è tutto per salire. Ma dobbiamo migliorare fuori casa, deve scattare qualcosa a livello mentale".

Da chi è rimasto sorpreso? "Dell’Orco e Angella. In campo con loro, giocare mi è sembrato fin troppo facile. Poi Amoran per la forza fisica, Kanoute nell’uno contro uno".

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