Due giorni di boxe a Bruxelles con incontri tra i migliori pugili umbri e quelli della capitale belga, che hanno dato vita ad uno spettacolo per confermare l’ottimo lavoro della boxe italiana e soprattutto quella umbra. La manifestazione è stata possibile grazie alla collaborazione nata tra il delegato Fpi Umbria Simone Duchi e l’attuale commissario tecnico del Belgio, Raffaele Bergamasco.
Grande la soddisfazione espressa dai club pugilistici umbri coinvolti dall’iniziativa. La delegazione regionale composta dai migliori talenti originari del territorio, per la prima volta nella storia, è volata infatti alla volta del Belgio per affrontare una selezione di pugili locali. Il viaggio, in particolare, ha coinvolto 10 atleti di età compresa tra i 13 e i 18 anni. I protagonisti: Gabriele Adelmo Giacomelli, Gabriele Rustici, Sofia Pirri e Stanislav Boiciuc della Boxing Club “Diego Bartolini”; Flavio Qershija della Scuola Pugilato di Spoleto; Riccardo Negroni e Yahia Khyel della Pugilistica Nello Sabbati di Narni; Vlad Rusu, Walid Mandour e Andrea Gazzani della Global Gym 1 di Magione. La squadra è stata accompagnata dal maestro Valentino Giacomelli e dai maestri Saverio Palombacci, Denis Hassan, Fabiano Bertini, Massimo Morozzi e Claudio Mammuccari. Alla trasferta ha partecipato anche il commissario di riunione Marco Giacomelli.
"L’ Umbria è una regione che può vantare un’antica tradizione pugilistica – ha detto Duchi – che ha prodotto validi atleti sia nel settore dilettantistico che in quello professionistico. Nel lontano 1936 il perugino Giuseppe Farfanelli fece parte come peso piuma della rappresentativa italiana alle Olimpiadi di Berlino. Seguirono poi lo spoletino peso medio Noè Cruciani a Los Angeles 1984 e gli assisani Michele Di Rocco (leggeri) e Daniel Betti (massimi) ad Atene 2004. E negli ultimi tempi l’attività delle associazioni pugilistiche dell’Umbria ha registrato una notevole crescita".