FRANCESCA MENCACCI
Sport

Fedeli con Santopadre: "Gli auguro la B"

L’ex di Perugia e Sambenedettese: "Biancorossi domenica favoriti, la piazza è scontenta? Facile parlare con i soldi degli altri"

di Francesca Mencacci

Una stagione al Perugia, cinque alla Sambenedettese, lasciata questa estate. In biancorosso era in società con Damaschi e Moneti, in rossoblù, invece, era un uomo solo al comando. "Finalmente solo, non dovevo combattere con nessuno come invece è successo a Perugia". Passano gli anni ma Franco Fedeli non perde lo smalto. Doppio ex della sfida di domenica, l’imprenditore umbro vede favorita la squadra biancorossa, lancia qualche frecciatina al nuovo patron della Samb, esprime vicinanza al presidente Santopadre, contestato dalla piazza. "Con Santopadre non ci siamo incontrati a Perugia – racconta – Ma in questo ambiente ci si conosce anche se non ci si conosce di persona".

Sambenedettese-Perugia, che partita sarà?

"Mi hanno detto che la Sambenedettese ha fatto una buona rosa, i nomi ci sono pure ma non carbura. Hanno fatto delle scelte che io non condivido e che non avrei mai fatto: Maxi Lopez 36 anni, Botta più di trenta: che facciamo scapoli e ammogliati? Hanno cambiato nove undicesimi della scorsa stagione e hanno preso giocatori vecchi. Il Perugia è favorito, la squadra è già collaudata, quello che è accaduto l’altro anno lascia il tempo che trova".

Perché ha lasciato?

"Perché sono stanco, ero rimasto solo, la situazione era sfuggita di mano, quando faccio una cosa la tratto come un’azienda, quando le cose non funzionano, lasci. La mia passione per il calcio c’è e ci sarà sempre, ma non basta. Devo dire che a San Benedetto mi è andata anche bene, visto che ho aperto due supermercati. Sono stato anche fortunato a uscire dal calcio in questo momento: in Lega Pro si sono solo spese, io non so come faccia Santopadre con quei contratti che si è portato dietro dall’anno scorso, io ogni 5 del mese pagavo gli stipendi, ci sono società che non pagano, infatti, con questa crisi mi hanno offerto una decina di squadre".

Che ricordi ha di Perugia?

"Sono umbro, a parte qualche piccolo screzio con Damaschi con Arcipreti, ho ottimi ricordi. Poi alla fine io dimentico tutto, non porto rancore, sono andato via perché io non so combattere con i soci. Ma mi sono trovato bene".

Il cuore batte più per la Samb?

"Lì sono stato cinque anni, al Perugia uno, diciamo 60 e 40".

Ha dichiarato di aver lasciato la Samb in buone mani, quelle di Serafino.

"Vedo che questo signore spende e spande, lui dice di avere un socio americano-coreano, io non l’ho mai visto. I cavalli si vedono all’arrivo e non alla partenza".

Lasciò il Perugia in buone mani, invece?

"Auguro al Perugia di tornare subito in B, le possibilità ci sono perché la squadra c’è, spero che Santopadre possa resistere a mantenere il club in questo momento di grande crisi. Non parlo sul piano personale, ma in questa categoria, in questo momento, non ci sono sponsor, non ci sono incassi dai biglietti e a Perugia contavano, perché la gente veniva. Con Santopadre il Perugia ha dimostrato di essere in buone mani, ha un carattere impulsivo ma assolve i suoi impegni, che poi non capisco come non sia ben visto dalla piazza, eppure negli anni ha fatto bene. Ma dico, di Perugia si è mai avvicinato nessuno? Tutti chiacchierano, tutti parlano con i soldi degli altri".

Ma Fedeli ha detto basta con il calcio?

"Lascio sempre una porta aperta, la passione c’è, magari se trovo una situazione gradevole".